Oggi David Bowie avrebbe festeggiato il suo compleanno, i suoi primi 75 anni. Sono già trascorsi 6 anni dalla morte dell’artista, spentosi improvvisamente dopo avere lottato contro un tumore al fegato. Una grave, incommensurabile perdita per il mondo della musica, che dal 1972 imparò a riconoscere lo spessore del cantante, noto anche con il nome del suo alter ego, Ziggy Stardust. Nei suoi testi, Bowie parlava di tematiche decisamente all’avanguardia e furono tante le figure che influenzarono il suo pensiero: stiamo parlando dello scrittore Oscar Wilde, di Lindsay Kemp, del filosofo Friedrich Nietzsche.



Tanti sono anche gli aspetti curiosi legati alla figura di David Bowie, che può essere ritrovato nell’esoterismo e nello studio di alcuni aspetti del nazionalsocialismo. Il tutto, mentre pochi giorni fa è giunta la notizia che, dopo negoziati di mesi, gli eredi di Bowie hanno venduto l’intero catalogo musicale dell’artista a Warner Chappell Music per oltre 250 milioni di dollari. Lo ha appreso “Variety”, che dice che nell’operazione sono inclusi “sei decenni di canzoni, tra cui ‘Heroes’, ‘Changes’, ‘Space Oddity’, ‘Let’s Dance’, ‘Golden Years’, ‘Ziggy Stardust'”.



DAVID BOWIE AVREBBE FESTEGGIATO 75 ANNI: IL RICORDO DELLA MOGLIE IMAN

Proprio alla vigilia dei suoi 75 anni, su “La Repubblica”, David Bowie è stato ricordato dalla moglie Iman, oggi 66enne. La donna ha ricordato che, quando conobbe il suo futuro sposo, avevano tutti e due carriere di successo e relazioni alle spalle: “Sapevamo che cosa volevamo l’uno dall’altra. Io conosco la mia identità e David conosceva la sua. Concordavamo tutti e due sul fatto che la vita dev’essere vissuta con uno scopo. Eravamo concentrati l’una sull’altro, su quello che ci apparteneva e su nostra figlia, ci proteggevamo a vicenda”.



La casa di David Bowie era un appartamento a SoHo, che Iman ha recentemente venduto, in quanto si trattava di un posto enorme ed “era così triste starmene lì con i ricordi a ciabattare per casa”. Così, si è ritirata nella loro tenuta in montagna, dove ha cominciato a elaborare il lutto: “Non vedevo nessuno. Rinchiudermi è stato un bene, a Manhattan non avevo spazio per lasciarmi andare al dolore. Ho cominciato a fare un tumulo ogni giorno, a vivere i ricordi con più gioia. E pian piano è diventato meno doloroso per me vedere questi meravigliosi tramonti senza pensare: ‘Devo farlo vedere a David'”.