La scomparsa di David Bowie ha lasciato un vuoto indelebile in tutti i suoi fan, che lo hanno amato per la grinta che lui sapeva mettere in tutti i suoi brani. Una caratteristica evidente anche negli ultimi giorni della sua vita, nonostante lui fosse consapevole della gravità della malattia che gli era stata diagnosticata solo pochi mesi prima.
Era stato Ivo Van Howe, il regista di “Lazarus“, il suo spettacolo, a svelare cosa gli aveva confessato il cantante: “Mi aveva raccontato di avere un cancro al fegato da un anno e tre mesi – sono state le sue parole -. Oltre quell’apparizione non sarebbe più potuto essere presente allo spettacolo. Credo che nessuno lo sapesse, nè gli attori, nè tanto meno i musicisti che avevano lavorato con lui a ‘Blackstar’, il suo ultimo album”.
La morte di David Bowie: I familiari sono stati al suo fianco
Era stato il portavoce di Bowie a dare l’annuncio della sua morte: “David se n’è andato in pace, circondato dalla sua famiglia dopo una battaglia coraggiosa durata 18 mesi contro il cancro” – aveva riferito.
Ulteriori dettagli sugli ultimi istanti della vita del cantante sono poi stati resi noti qualche tempo dopo da Leslie-Ann Jones, autore di “Heroes”. L’uomo si sarebbe infatti affidato al suicidio assistito, pratica non legale nello stato di New York per porre fine alle sue sofferenze. La decisione sarebbe stata presa dal “Duca Bianco” in piena autonomia: “Chiunque lo abbia aiutato in questa missione e come sia stata portata a termine non sarà mai rivelato. Sono sicura che non abbia coinvolto familiari e amici per proteggerli” – sono state le parole della donna alla BBC.