David Quammen è l’autore di Spillover, saggio narrativo pubblicato da Adelphi nel 2014 sulla diffusione dei nuovi patogeni. Il saggio è tornato primo in classifica con lo scoppio della pandemia di Coronavirus che ha investito in particolar modo l’Italia. È per questo che Fabio Fazio lo invita questa sera a prendere parte alla nuova puntata di Che tempo che fa, dove sarà ospite anche se solo in collegamento. Anche Wired ha approfittato della nuova ribalta del suo libro per intercettarlo e intervistarlo. E la prima domanda è stata quella sul suo modo di vedere la situazione, un’opinione che – a quanto pare – è mutata più volte, ultimamente. “È vero, sul New York Times alla fine di gennaio ho detto che non sapevamo ancora quanto sarebbe stato pericoloso questo nuovo virus (è interessante notare che non sapevamo nemmeno come chiamarlo. Il nome provvisorio, come dicevo, era nCov-2019. Ora la sua denominazione ufficiale è Sars-CoV-2, anche se le persone stanno facendo confusione chiamandolo Covid-19, che invece è il nome della malattia). C’è ancora moltissima incertezza. L’unica sorpresa positiva dalla fine di gennaio è che la Cina, dopo un inizio terribile, ha preso il controllo del tasso di diffusione. Per quanto mi riguarda un’altra sorpresa è anche che il morbo non è esploso nell’Africa subsahariana, in paesi che hanno bravi medici ma sono carenti sotto il profilo delle risorse sanitarie, come la Repubblica democratica del Congo. Ho timore di ciò che potrebbe succedere quando il virus arriverà. Un’altra sorpresa ancora, per forza di cose, è che fra tutti gli stati europei è l’Italia a essere stata colpita così duramente”.



David Quammen, Spillover ha “predetto” il Coronavirus

Non è un caso, se Spillover di David Quammen sia tornato in classifica proprio in questo periodo. “Il mio libro essenzialmente ha predetto, in misura piuttosto precisa, ciò che stiamo vedendo”, spiega Quammen, per poi specificare: “ma non sono stato preveggente, mi sono limitato a riportare in una forma composita ciò che alcuni esperti molto affidabili mi avevano preannunciato. In buona sostanza ciò che si diceva era: The Next Big One, la prossima grande pandemia, sarebbe 1) stata causata da un virus zoonotico che 2) viene da un animale selvatico, 3) verosimilmente un pipistrello, 4) probabilmente dopo essersi amplificato in un altro tipo di animale prima di passare agli esseri umani 5) poiché gli umani sono venuti forzatamente a contatto con questi animali, 6) molto probabilmente in un wet market 7) magari situato in Cina, e che 8) il nuovo virus si sarebbe rivelato particolarmente pericoloso se le persone contagiate gli avessero offerto un riparo, diffondendolo, prima di accusare alcun sintomo. Suona familiare?”. Effettivamente, sì.



David Quammen: “Fidatevi degli esperti”

David Quammen invita chi lo legge a fidarsi degli scienziati e a non lasciarsi prendere dal panico. “Le istituzioni e i governi dovrebbero fidarsi dei loro scienziati – specialmente dei loro migliori epidemiologi – e dei loro esperti di sanità pubblica di lungo corso, in modo da parlare onestamente alle persone. Non devono mettere il bavaglio, zittire o riformulare ciò che dicono quegli esperti per timori che riguardano l’andamento del mercato azionario o le loro possibilità di essere rieletti. Questo è stato il grande problema nel mio paese, gli Stati Uniti, nelle ultime sei settimane. Abbiamo meravigliosi scienziati e dei funzionari della sanità pubblica molto saggi e misurati – il dott. Anthony Fauci, per fare un nome prestigioso – e loro sono le voci che il pubblico dovrebbe poter ascoltare. E sono certo che sia così anche in Italia”.

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