La morte di David Rossi è molto più di un mistero giudiziario, infatti siamo alla seconda commissione parlamentare d’inchiesta per far luce su quanto accaduto nella notte del 6 marzo 2013, quando il manager di Monte dei Paschi di Siena precipitò dalla finestra del suo ufficio. Da allora la famiglia continua a chiedere verità, oltre che giustizia. «Per noi è stata una forte emozione sapere che tutto il Parlamento ha ritenuto necessario intervenire, approfondire ancora ciò che era stato interrotto con la caduta del governo», dichiara Carolina Orlandi, figlia della moglie di David Rossi, a Libero. In effetti, più di qualcosa non torna nelle indagini. La prima commissione, ad esempio, ha scoperto un video che mostra due persone uscire da un ingresso secondario della sede di Mps.



«Il fatto che la commissione sia stata istituita una seconda volta significa che finora gli organi competenti non hanno lavorato bene, hanno lasciato aperti molti aspetti non ancora chiariti». Carolina Orlandi evidenzia che la prima commissione ha scoperto in due anni più cose rispetto alla procura di Siena e Genova. «Ciò che oggi sappiamo con certezza è che David è stato picchiato poco prima di morire». La famiglia del capo della comunicazione di Mps però non sa chi poteva avere interesse nel fargli del male. «Ciò che è certo secondo me è che qualcuno temeva che David potesse rivelare qualcosa di scomodo, potesse mettere in difficolta qualcuno con qualche scheletro nell’armadio».



APPELLO DI CAROLINA ORLANDI A MELONI E SCHLEIN

In effetti, Antonella Tognazzi anni fa in un’intervista disse che David Rossi custodiva segreti e che negli ultimi tempi era preoccupato. All’epoca Carolina Orlandi era piccola, ma ricorda molto bene che «prima di morire era molto preoccupato, spaventato. Credeva che qualcuno volesse incastrarlo, questo è ciò che aveva detto a mia madre. Si sentiva minacciato». Tramite i microfoni de Le Iene si è rivolta a Giorgia Meloni ed Elly Schlein, in particolare ha chiesto alla segretaria del Pd un segno di discontinuità, ricordando che Enrico Letta non aveva voluto incontrare né lei né sua madre. «Il nostro avvocato Carmelo Miceli, ex parlamentare Pd, aveva scritto a Letta un messaggio dove chiedeva di poterci incontrare. Non ha mai risposto e non ha mai più contattato Miceli». Carolina Orlandi si è spinta oltre, spiegando che «finora ci hanno lasciato perplesse certe mosse che non abbiamo affatto capito. Ma non vogliamo pensare che vogliano ostacolare le indagini». Quello che ora si aspetta è un lavoro privo di influenze, forzature ed omissioni. Comunque, la nuova segretaria dem non ha ancora risposto all’appello in tv: «Ci auguriamo che lo faccia. Vorremmo un incontro con l’onorevole Schlein, così come con la presidente Meloni. Sarebbe un’occasione anche per loro, perché di fronte alla giustizia, la destra e la sinistra non possono che unirsi». L’obiettivo è che venga aperta un’inchiesta per omicidio. «La verità verrà a galla, presto o tardi che sia», conclude Carolina Orlandi a Libero.

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