“David Rossi fu brutalmente picchiato prima di volare giù dalla finestra di Monte dei Paschi di Siena”. A dirlo, in una intervista a Il Giornale, è stato Carmelo Miceli, avvocato della famiglia della vittima nonché ex deputato del Pd. “Nessuno ha capito chi, come, dove, perché e quando. Ipotesi di reato non prescritte su cui non si indaga”. Il Parlamento si sta interrogando sull’istituzione di una seconda commissione d’inchiesta per capire se si è trattato di un suicidio o di un omicidio. L’emendamento, presentato proprio dai democratici, limita il lavoro a 18 mesi. “Chiederò di essere convocato, se non lo fanno mi incateno”, ha promesso.
Nei giorni scorsi, intanto, si è conclusa l’indagine della procura di Genova sui magistrati senesi, che manipolarono la scena del delitto “senza dolo”. È per questo motivo che la Procura ha chiesto l’archiviazione. C’è, però, anche una nuova inchiesta sul falso per soppressione dei video delle telecamere acquisiti il 6 marzo 2013 dalla Polizia. “Nelle immagini si vedevano dei soggetti uscire pochi minuti dopo il volo di David Rossi da un accesso. Genova ha iscritto contro ignoti e ha trasmesso tutto a Siena, che deve indagare su fatti commessi dalla Polizia che doveva garantire l’integrità del video in custodia. E chi le fa le indagini?”, commenta l’avvocato.
“David Rossi fu brutalmente picchiato”, Carmelo Miceli contro Enrico Letta
Carmelo Miceli, oltre a battersi affinché sia dimostrato in aula che David Rossi fu brutalmente picchiato e successivamente caduto dalla finestra, sta anche portando avanti una questione politica all’interno del Pd. “Ho chiesto in passato a Enrico Letta un incontro con la famiglia della vittima. Non ho mai avuto riscontro. È l’ultimo sms che mi ha letto, non mi parla da allora”, ha rivelato. Successivamente il partito ha candidato l’avvocato in posizione ineleggibile. “Che le due cose fossero collegate lo hanno detto i giornali. Mi sarebbe piaciuto che Letta li avesse querelati. Fa in tempo”.
Adesso Carolina Orlandi, figlia della moglie della vittima, ha rivolto un appello a Elly Schlein affinché si faccia giustizia sulla morte che dell’uomo che per lei era un secondo padre. La segretaria dovrà rispondere al suo invito. “C’è una ragione per cui mi sento a casa nel Pd, a fare il nobilissimo operaio in consiglio comunale a Palermo. La promessa di discontinuità. Ma è vero che lei si sta fidando di chi ha motivato l’emendamento che limita a 18 mesi il lavoro della commissione”, ha concluso.