Nicola Gratteri continua a far discutere, stavolta però non per le sue dichiarazioni sulla riforma Cartabia né riguardo la magistratura. Il procuratore della Repubblica di Catanzaro è stato ascoltato nei giorni scorsi davanti alla Commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, ex capo area comunicazione di Banca Monte dei Paschi di Siena precipitato dalla finestra del suo ufficio la sera del 6 marzo 2013. E sono bastati tre minuti per creare un caso. Cosa c’entra Gratteri con il manager Mps? Il procuratore ha spiegato che durante le indagini sul procedimento “Rinascita Scott”, in corso al tribunale di Vibo Valentia nell’aula bunker di Lamezia Terme, è stato intercettato l’avvocato Giancarlo Pittelli durante una conversazione con Giuseppe Mussari in cui parlavano della morte di David Rossi. Non si sa altro, in quanto il contenuto dell’intercettazione è stato secretato.



Ma è bastato per creare un caso. In passato, infatti, era stato reso noto l’audio di una intercettazione dell’ex parlamentare di Forza Italia, che al telefono il 30 marzo 2018 diceva con sicurezza che David Rossi era stato ucciso. In quel caso però era al telefono con l’avvocato Guido Contestabile, ora suo difensore nel processo “Rinascita Scott”. «E se riaprono l’indagine sulla morte di Rossi succederà un casino grosso. Se si sa chi lo ha ammazzato!», diceva. «Non si è suicidato! Non si è suicidato! Rossi non si è suicidato! Rossi è stato ucciso!».



DAVID ROSSI, LA PRECISAZIONE DI GRATTERI

Questa rivelazione di Nicola Gratteri ha fatto, dunque, riflettere, perché Giuseppe Mussari ha sempre negato di essere l’interlocutore dello scambio dove Giancarlo Pittelli sosteneva che David Rossi era stato ucciso. Di fronte alla commissione d’inchiesta, infatti, aveva dichiarato di aver conosciuto il parlamentare solo due mesi dopo quell’intercettazione. Infatti, in una nota diffusa ore dopo dalla Procura di Catanzaro, il procuratore Nicola Gratteri ha rettificato le sue dichiarazioni, spiegando che faceva riferimento ad una conversazione avvenuta il 2 luglio 2018. L’ex presidente di Mps Mussari, comunque, dopo 10 anni di assoluto riserbo, aveva parlato della morte di David Rossi e dell’inizio della crisi della banca davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta istituita per fare luce sulla morte del manager. In quell’occasione aveva espresso i suoi dubbi sull’autenticità dei biglietti trovati nel cestino dello studio del capo della comunicazione di Mps. «Non era il modo di esprimersi di David Rossi: non lo riconosco in questi biglietti di addio», aveva dichiarato.

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