Sulla lettera inviata il 7 gennaio 2015 dal carcere di Palermo ad Antonella Tognazzi moglie di David Rossi, il capo della comunicazione di MPS morto cadendo dalla finestra del suo ufficio, si è dibattuto nel corso di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, mercoledì 30 marzo 2022. Quella missiva fu ricevuta anche dal giornalista Giovanni Terzi, che ha atteso cinque anni prima di pubblicarla: “Ne parlai con la moglie e con l’avvocato, oltre che con il fratello Ranieri e il legale Pirani. Oggi c’è una Commissione parlamentare d’inchiesta che può fare luce. L’avevo subito denunciata, ma l’ho tirata fuori soltanto oggi per via delle tante lacune che stanno emergendo dalla Commissione d’inchiesta”.



Terzi ha spiegato che quella a sue mani è la copia di una lettera firmata, giunta dall’Ucciardone di Palermo. Il nocciolo della questione è che “tutte le lettere anonime sono finite nei fascicoli investigativi, tranne questa: io da cronista la reputo una cosa particolare. Voglio capire se in questo caso c’è stato un comportamento leggero da parte degli inquirenti o se magari abbiano già interrogato questo signore e costui abbia fornito delle risposte convincenti sull’argomento”.



DAVID ROSSI, L’AVVOCATO PIRANI: “COMMISSIONE D’INCHIESTA INDAGHI SULLA LETTERA”

L’avvocato Paolo Pirani, ospite in studio a “Storie Italiane”, a proposito della missiva ricevuta dalla moglie di David Rossi ha affermato: “In una Commissione d’inchiesta è fondamentale che essa acquisisca tutti gli atti relativi all’operato svolto dagli inquirenti. Proprio lunedì ho sollecitato i membri della Commissione su questo aspetto, in quanto questa lettera è stata denunciata nel 2017 da Giovanni Terzi e prima ancora dalla consorte di David, ma non c’è traccia di indagini. Quel soggetto va sentito, bisogna capire se ha scritto davvero lui questa lettera. Fare chiarezza è sintomo di rispetto verso David, visto il contenuto della lettera”.



La chiosa è spettata al fratello di David Rossi, il professor Ranieri: “Sono stato messo a conoscenza di questa lettera da un paio di giorni e posso dire che la Procura deve capire chi sia questa persona, dal momento che c’è un nome e un cognome in fondo alla missiva. Probabilmente è un mitomane, non lo so, ma questo va comunque appurato”.