Il caso David Rossi, capo della comunicazione della banca Monte dei Paschi di Siena, è tornato al centro di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, venerdì 11 marzo 2022. Nel corso della diretta è stata mostrata un’intervista alla mamma della vittima, Vittoria Ricci Rossi, che ha ripercorso quei momenti dolorosi: “Quella sera stavo guardando la televisione – ha detto –. Poi spensi e vidi arrivare i suoi amici, con il mio figlio più piccolo. Ero all’oscuro di tutto, poi, quando mi dissero cosa fosse successo, ho iniziato a dire che non era possibile. Non è possibile, a meno che non l’abbiano minacciato: perché avrebbe dovuto buttarsi via? Secondo me gli hanno dato una botta in testa e poi fatto cadere giù. Non voglio nemmeno pensare come avrà reagito. Non mi sembra possibile sia accaduto davvero”.
La donna, profondamente commossa, ha lanciato un appello ulteriore: “Io voglio sapere com’è andata e perché. Potrei anche perdonare, ma comunque non si dimentica. Lui aveva mangiato qui a casa il giorno in cui è morto, era tranquillo. Lui era sempre al lavoro, impegnato, ma mi avrebbe detto qualsiasi cosa: quando gli perquisirono la casa, il suo primo pensiero fu alla mia reazione”.
DAVID ROSSI, IL FRATELLO RANIERI: “INQUINATA LA SCENA DEL CRIMINE”
Il professor Ranieri Rossi, fratello di David Rossi, a “Storie Italiane” ha spiegato: “Da quello che è emerso dall’interrogatorio della Commissione d’inchiesta è apparsa evidente l’origine di ciò che è stato visto e non visto in questi anni, vale a dire l’ingresso in quella stanza dei magistrati. Loro sono entrati lì dentro pensando che si trattasse di un suicidio, anche perché questa è stata la prima ipotesi formulata dal medico legale, secondo cui David avrebbe avuto ferite compatibili con un gesto autolesionistico. Sono entrati lì dentro e hanno cercato le prove della vicenda del Monte dei Paschi. Non ci sono dietrologie alle spalle di tutto questo, solo hanno fatto grossi errori: non hanno preservato la scena del crimine, messo a soqquadro la scrivania, aperto gli sportelli, cercato probabilmente anche nelle tasche della giacca di David. Nessun sotterfugio, insomma: hanno sbagliato, hanno inquinato la scena del crimine. Perché non lo ammettono e non chiedono scusa?”.
Infine, le dichiarazioni dell’avvocato Paolo Pirani: “Alcune novità sono emerse dalla Commissione, ma la toppa è peggio del buco. In Commissione sono stati sentiti tanti personaggi autorevoli che hanno detto tutto e il contrario di tutto. Quella sera c’è stato qualcosa e non sappiamo ancora chi abbia toccato telefonini, computer, chi abbia svuotato il cestino. Noi non c’eravamo, quindi è importante che ci sia un confronto tra questi personaggi, perché uno di loro sicuramente non sta dicendo la verità su quanto è avvenuto in quella stanza”.