«Ricordo bene quella chiamata. Telefonai a David, qualcuno alzò la cornetta, senza però interloquire. Per 36 secondi, dicono i tabulati. Dicevo “pronto David, mi senti?”… Insomma, una delle tante telefonate in cui il cellulare ha poco campo. Poi la linea fu messa giù dall’altra parte»: spiega così al “Corriere della Sera” Daniela Santanché, esponente di Fratelli d’Italia e amica del capo comunicazione Mps David Rossi morto il 6 marzo 2013.
Dopo le rivelazioni choc del colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco durante l’audizione fiume presso la commissione parlamentare d’inchiesta (in pratica sostenendo che il pm Nastasi, titolare dell’inchiesta sul crac della banca senese, rispose al telefono di Rossi poco dopo la sua morte), è stato rivelato dallo stesso militare come Nastasi rispose alla telefonata dell’amica di David Rossi, l’allora deputata di Forza Italia. «Scoprì dalla telefonata che David Rossi era morto? No. Lo scoprii appena pochi minuti dopo, leggendo le agenzie. Rimasi sconvolta, la stessa sensazione davanti a questa nuova testimonianza», spiega ancora Santanché ai taccuini del “CorSera” dopo le rivelazioni del colonnello Aglieco.
LA TESTIMONIANZA DI DANIELA SANTANCHÈ
Chiamò, nessuno parlò per circa 30 secondi e poi venne chiusa la telefonata. Oggi si scopre che con ogni probabilità – fosse confermata la versione del colonnello – fu il pm Nastasi a rispondere al telefono di David Rossi: «devo dire che mi si è gelato il sangue. David aveva sicuramente il mio numero registrato e quindi chi ha risposto vedeva chiaramente l’identità del chiamante». Santanché tende a credere al colonnello, anche se ammette «Non ho la certezza granitica, di certo sono dichiarazioni rese da un alto ufficiale dell’Arma in una sede istituzionale. Di certo c’è invece che quelle indagini sono state fatte male e frettolosamente». La deputata di FdI racconta dell’amicizia (prima professionale poi personale) che la legava a David Rossi e non crede affatto alla tesi del suicidio dall’ufficio di Rocca Salimbeni (sede della Mps): «Questa commissione parlamentare la volemmo, con forza, noi di Fratelli d’Italia. Troppe cose non tornano. Io, come amica che lo conosceva bene, non posso certo credere che si sia ammazzato. Era sì un momento molto difficile, ma lui era un combattente vero ed era a posto con la coscienza». In merito alle parole di Renzi dal palco di Atreju sul pm Nastasi (si è detto sconvolto del fatto che si tratti dello stesso pm del caso “Open”, dove l’ex Premier è indagato per finanziamento illecito ai partiti), Santanché sta con il leader di Iv: «Se è vero tutto questo, Renzi fa bene a non stare tranquillo. Chi potrebbe esserlo se a indagare su di lui fosse un pm che ha modi così irrituali e non consoni alla sua figura?».