Via libera all’unanimità dalla Camera alla proposta di legge che istituisce una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi. L’obiettivo è fare luce sulle cause della morte del capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, trovato senza vita dieci anni fa sotto una finestra del suo ufficio. Una Commissione d’inchiesta era stata attivata anche durante la scorsa legislatura, ma il voto anticipato aveva portato a livello bipartisan alla richiesta di un nuovo ciclo di indagini parlamentari. La seconda Commissione è formata da venti deputati e prosegue le indagini ed esami con gli stessi poteri e limitazioni dell’autorità giudiziaria. Inoltre, ha facoltà di acquisire copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti, oltre a copie di atti e documenti su indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto. Ovviamente acquisirà integralmente i materiali e la documentazione della prima Commissione, compresi i resoconti delle audizioni, con le parti secretate, e la relazione finale.



Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, esprime una “soddisfazione enorme per una votazione all’unanimità” e spiega cosa si aspetta dalla nuova Commissione d’inchiesta, cioè “la stessa serietà e dedizione che ha dimostrato la precedente“. L’auspicio è che “siano tutti motivati a riprendere i lavori da dove erano stati interrotti e a continuare gli approfondimenti“. Sua figlia Carolina Orlandi ammette di essersi emozionata come per il voto della prima Commissione. “Speriamo che questa possa essere la volta buona e che la verità possa venire fuori, per avere giustizia per David e per tutta la famiglia“, ha aggiunto.



DAVID ROSSI, IL CASO DI AGLIECO AD HAMMAMET

Dopo la morte di David Rossi si sono accumulate inchieste giudiziarie, consulenze tecniche e ricostruzioni di ogni tipo che però non hanno fatto luce sulla morte del manager di Monte dei Paschi di Siena. «Quasi tutti gli elementi raccolti conducono al suicidio di Rossi, ma con alcuni dubbi», la conclusione della prima Commissione d’inchiesta. Pesanti accuse ai magistrati inquirenti sono state rivolte durante decine di audizioni non da una figura di secondo piano, ma dal colonnello Pasquale Aglieco, all’epoca comandante provinciale dei carabinieri di Siena, che durante l’audizione rivelò che il pm Nastasi rispose al cellulare di David Rossi dopo la sua morte. Parole che scatenarono una bufera e spinsero i pm di Genova, competenti ad indagare sui colleghi di Firenze, ad aprire una terza inchiesta giudiziaria. Ma l’indagine sull’inquinamento della scena di un ipotetico crimine si è conclusa con una richiesta di archiviazione. I magistrati hanno dedicato un paragrafo proprio ad Aglieco, indagato per falsa testimonianza. C’è poi un altro giallo, riportato dal Corriere della Sera: il colonnello, oggi in pensione, nel frattempo si è infatti trasferito ad Hammamet e per questo non è stato possibile interrogarlo.

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