La super perizia ordinata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi è arrivata alla Camera. Sono quasi un migliaio di pagine redatte dai reparti speciali dei carabinieri (Ros, Ris e Racis) e da un collegio medico-legale. Domani dovranno illustrare le risposte ai 50 quesiti posti sulla morte del manager della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, precipitando da una finestra della banca il 6 marzo 2013. Tre inchieste giudiziarie e una dozzina di magistrati tra Siena e Genova in quasi 10 anni hanno concluso che David Rossi si è suicidato, ma sono emerse nel tempo anche clamorose falle investigative che hanno dato spazio a ipotesi alternative.



La super perizia, comunque, smonta quasi tutti i dubbi della famiglia. Ad esempio, il pm Antonio Nastasi era accusato di aver risposto nel corso del primo sopralluogo ad una telefonata arrivata a David Rossi dall’amica Daniela Santanché, ignara della tragedia che si era consumata. In realtà, nessuno rispose alla telefonata dell’onorevole, nessuno uso il cellulare del manager. Lo dimostrano i tabulati delle tre compagnie: due segnano «zero» alla voce «durata della telefonata», uno segna «38 secondi» perché il software rileva anche gli squilli a vuoto, prima che il chiamante riattacchi.



DAVID ROSSI, I RISULTATI DELLA SUPER PERIZIA

La super perizia ha anche smentito il sospetto della presenza di un’autovettura con i fari accesi all’ingresso del veicolo, perché le luci che si vedono nel video sono di un veicolo in transito all’incrocio. C’era anche il mistero della telefonata dal cellulare di David Rossi al numero 4099009, partita dopo la sua morte. Si è pensato al numero di un conto corrente cifrato, invece era l’innesco automatico del servizio di ricarica telefonica. La figliastra Carolina Orlandi, che lo chiamava, aveva terminato il credito. Per quanto riguarda la dinamica della caduta, i risultati delle analisi non scalfiscono la tesi del suicidio. Come evidenziato da La Stampa, il filo anti piccioni non era rotto, ma semplicemente staccato. Inoltre, non è plausibile che almeno due persone abbiano spinto David Rossi fuori o lo abbiano tenuto sospeso per le braccia, facendolo poi cadere dopo averlo fatto girare. Nè l’orologio è stato lanciato dopo qualche minuto, perché il luccichio nel video è frutto di una goccia di pioggia. La perizia ha anche escluso che David Rossi sia stato narcotizzato, perché le fratture alle gambe dimostrano che erano rigide, quindi l’uomo era nel pieno delle sue forze.



NOVE FERITE ANCORA SENZA SPIEGAZIONE

La caduta a candela e col volto verso il muro resta «inusuale» o «atipica», ma non inspiegabile. Inoltre, la super perizia non ha rilevato segni di colluttazione, nessuna ferita riconducibile in qualche modo a calci e pugni. Neppure quella al fegato, spiegabile con lo schiacciamento da caduta. Le ferite evidenziate dall’autopsia sul cadavere di David Rossi combaciano con la simulazione virtuale della caduta. Ma restano nove ferite senza spiegazione. Sei al volto, altre sulle ascelle, avambraccio e polso. Apparentemente inspiegabili anche a causa dell’improvvida distruzione dei fazzoletti intrisi di sangue, ritrovati nel cestino della spazzatura e mai esaminati dagli inquirenti. Il manager Mps potrebbe essersi ferito prima di lanciarsi, raschiando sul muro o sulla sbarra del davanzale. Potrebbe essersi fatto male nelle ore precedenti. Ma non è neppure possibile escludere una compressione per mano esterna. Questo, scrive La Stampa, è evidentemente l’unico, ma flebile, appiglio per la famiglia di David Rossi per ulteriori approfondimenti.