Sanzionato col divieto di entrare in Russia insieme ad altri sette esponenti Ue, David Sassoli non ci sta. Intervenuto ai microfoni de La Stampa, il presidente del Parlamento europeo ha spiegato che il Cremlino, definito un sistema autoritario, ha voluto individuare dei nemici esterni in un momento di difficoltà così da placare il disagio sociale interno.



L’Ue sta valutando in questi giorni la risposta a Putin e David Sassoli ha annunciato una replica «adeguata». L’esponente del Partito Democratico ha rimarcato che Mosca fino adesso ha risposto con atti di ostilità e gravi ingerenze alle iniziative di Bruxelles: «C’è un risvolto interessante in questa vicenda. È che le critiche con cui imputa all’Unione di avere una politica estera debole si dimostrano infondate».



DAVID SASSOLI: “NAVALNY DEVE ESSERE LIBERATO”

David Sassoli ha affermato che le pesanti reazioni della Russia sono giunte dopo l’azione dell’Unione europea a tutela dei diritti umani, evidenziando il grande peso del Parlamento europeo in tema di politica estera. Il dem ha poi sottolineato che Bruxelles continuerà a sostenere che Navalny debba essere liberato. E questo dossier è un rilevante elemento di frattura e contrasto: «Lo è perché ha fatto aumentare la distanza fra il potere e i cittadini, affermando apertamente che nessuna forma di opposizione è garantita in Russia. Al contrario, oggi la lotta per la sopravvivenza economica e la tutela della libertà sono due facce della stessa medaglia». David Sassoli ha poi accusato il Cremlino di rispondere con tensioni, violenze e intrusione nei sistemi democratici di fronte a richieste di collaborazione, senza dimenticare «intensificazione delle attività di spionaggio, fake news, movimenti di truppe alle frontiere orientali, sconfinamenti aerei».

Leggi anche

GEOPOLITICA E RELIGIONI/ Il "nuovo impero israeliano" e la diaspora ebraica