Gli esiti della prova da sforzo a cui si sottopose Davide Astori continuano ad essere nel mirino degli inquirenti. Per la Procura fiorentina, quegli esami avrebbero dovuto mettere in guardia il medico Giorgio Galanti ma, come evidenzia La Nazione, non andò così. Eppure l’ex direttore di medicina sportiva, scrive oggi Fiorentina.it, ha voluto difendersi asserendo di aver fatto lo “strain”, ovvero l’accertamento che serve ad osservare il muscolo cardiaco, irrilevante ai fini dell’idoneità ma utile a comparare i cuori di atleti di diverse discipline sportive come il ciclismo. Secondo la difesa del medico, dunque, lo strain fu eseguito in quanto rientra tra le routine del laboratorio ed in merito alla data stampata sul documento sotto accusa sarebbe sono un errore. Per l’accusa, di contro, di tratterebbe di un certificato di idoneità falso. Non eseguito il 10 luglio 2017, giorno del test da sforzo di Astori bensì molto dopo, ovvero prima dello scorso 10 aprile, quando il pm Nastasi ha ordinato una nuova acquisizione delle carte a Careggi. Eppure Galanti non sarebbe neppure l’autore del presunto certificato falso in quanto, come ricorda La Nazione, in merito ai fatti sostenuti dalla procura lui era già in pensione. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“UN ESAME NON È MAI STATO ESEGUITO”

C’è un nuovo sospetto che si insinua nelle indagini sulla morte di Davide Astori. C’è un esame che serve per rilevare possibili anomalie del cuore che non sarebbe stato eseguito, ma di cui sarebbe stata prodotta una documentazione predatata. Si tratta dello “strain”, quindi saremmo di fronte ad un caso di falso certificato, realizzato a posteriori ma retrodatato al 10 luglio 2017, quando il difensore della Fiorentina venne sottoposto alle visite mediche per l’idoneità agonistica. La notizia è stata riportata da La Nazione, secondo cui sarebbe questa la ragione per quale il professor Giorgio Galanti, ex direttore del centro di riferimento regionale di Medicina dello sport dell’ospedale Careggi, è indagato per falso in concorso con una sua ex collaboratrice, la dottoressa che sottoscrisse quello stesso documento. Galanti era già indagato con il professor Francesco Stagno, direttore sanitario dell’Istituto di Medicina dello Sport di Cagliari (dove Astori aveva giocato anni prima), per omicidio colposo.

DAVIDE ASTORI, CERTIFICATO FALSO PER IDONEITÀ?

Per la procura di Firenze, Davide Astori non era stato sottoposto allo strain nell’ultima visita medica di idoneità agonistica. Per questo nel mirino degli inquirenti è finita anche un’ex collaboratrice del professor Galanti che avrebbe redatto materialmente l’atto considerato falso. La dottoressa, che tutt’oggi lavora al Careggi, ha ricevuto un invito a comparire, secondo quanto riportato da La Nazione. Il documento, secondo la procura, sarebbe stato realizzato dopo la morte del calciatore. «So della nuova contestazione di cui siamo stati informati due giorni fa, ma mi riservo di fare degli approfondimenti», il commento dell’avvocato Sigfrido Feynes, legale che difende il professor Galanti. Le ipotesi sono due: il documento potrebbe essere stato retrodatato per dimostrare che erano stati seguiti tutti gli accertamenti oppure l’esame non era stato trovato nelle prime perquisizioni e sarebbe emerso ora. Il documento è stato infatti trovato nelle perquisizioni a Careggi di una ventina di giorni fa, ma non era stato mai visto nei precedenti controlli di quelle stesse stanze.

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