È stato chiuso il secondo fascicolo di indagini sulla morte di Davide Astori. In questo è stato ipotizzato per tre indagati il reato di falso materiale per la presunta falsificazione di un referto medico che accertava un esame cardiologico “fantasma” sul calciatore, cioè lo strain. Per il pm Antonino Nastasi quell’esame non sarebbe mai stato effettuato: il referto che lo certificava in realtà sarebbe stato redatto successivamente. Oggi, come riportato dal Corriere della Sera, la procura di Firenze ha chiuso, dunque, questo secondo fascicolo di indagini e sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle stesse al professor Giorgio Galanti, all’epoca direttore sanitario della Medicina dello Sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, Pietro Amedeo Modesti, che gli è succeduto nell’incarico, e il medico dello sport Loira Toncelli. Quest’ultima, collaboratrice di Galanti, avrebbe falsificato materialmente il certificato che doveva osservare le risposte del muscolo cardiaco del difensore.



DAVIDE ASTORI, CHIUSO SECONDO FILONE INDAGINI

Loira Toncelli ha sempre respinto ogni addebito, così come il professor Giorgio Galanti ha negato la circostanza di aver redatto o dato incarico di scrivere un documento falso. Quest’ultimo, comunque, è stato già rinviato a giudizio per la morte di Davide Astori: è accusato di omicidio colposo ed è in corso il processo con rito abbreviato. La tragedia risale al 4 marzo del 2018, quando il capitano della Fiorentina fu trovato morto in una camera d’albergo di Udine dove era in ritiro con la squadra alla vigilia della partita contro la squadra friulana. La notizia lasciò tutti senza parole e un’ondata di cordoglio travolse la famiglia del difensore per la sua morte improvvisa. Si parlò subito di cause naturali, in particolare di arresto cardiocircolatorio, ma ovviamente scattarono subito le indagini per fare chiarezza sul suo decesso e oggi, a più di due anni di distanza, si è arrivati, appunto, alla chiusura del secondo filone.

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