Sono trascorsi due anni dalla tragica morte di Davide Astori, venuto a mancare per cause naturali. La Fiorentina ha deciso di celebrare il suo capitano con una funzione organizzata all’interno del cntro spotivo intitolato proprio al numero 13. Come riporta Fiorentina.it, ad officiare la funzione è stato il cappellano de club viola don Massimiliano ed hanno partecipato tutti i dipendenti del club gigliato. Vincenzo Guerini, ex allenatore e club manager della Fiorentina, ha ricordato a Firenze Viola: «Un paio di volte l’ho incontrato… Mi ha colpito perché era un ragazzo normale, come ce ne sono tanti in giro. Leggendo quello che dicono o che hanno detto di lui mi sono accorto che era una persona straordinaria sotto il profilo umano, un ottimo calciatore, ma questo passa in secondo piano perché è meglio ricordarlo per l’uomo che era». Così, invece, Nenad Tomovic: «Un uomo come Davide non si dimenticherà mai. Di lui mi rimane la sua intelligenza, la sua personalità e quel suo sorriso unico». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
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— ACF Fiorentina English ? (@ACFFiorentinaEN) March 4, 2020
MORTE DAVIDE ASTORI, IL RICORDO DI PAPA’ RENATO
A due anni dalla morte di Davide Astori, sono arrivate anche le parole di papà Renato: l’anno scorso, in occasione del primo anniversario, lui e la moglie avevano scritto una bellissima lettera per ricordare il figlio scomparso improvvisamente a Udine. questa volta il Corriere Fiorentino ha intervistato Renato Astori che ha nuovamente commentato la mancanza del figlio. “Sono sicuro che qualcuno verrà in forma privata al cimitero dove è sepolto Davide”, ovvero nella sua San Pellegrino: in questi giorni di emergenza Coronavirus infatti le messe e le celebrazioni sono sospese, dunque non è possibile organizzare una liturgia a ricordo di Davide. Il cimitero in ogni caso è aperto e dunque le visite saranno possibile; Renato ha poi detto di non essersi ancora sentito con Rocco Commisso e la nuova proprietà della Fiorentina, mentre rimane lo stretto contatto con la famiglia Della Valle, Giancarlo Antognoni e alcuni di quelli che erano i compagni di Davide. Come da lui stesso affermato, l’affetto della gente permette alla famiglia Astori di andare avanti anche a due anni dalla scomparsa del figlio. (agg. di Claudio Franceschini)
MORTE DAVIDE ASTORI, I MESSAGGI DI BONUCCI E CHIELLINI
Due anni fa moriva Davide Astori, oggi compagni di squadra, amici e tifosi lo ricordano. L’ex capitano della Fiorentina aveva già raggiunto la Nazionale: a convocarlo era stato Cesare Prandelli, il 29 marzo 2011 aveva fatto l’esordio ufficiale nel corso di un’amichevole contro l’Ucraina. Aveva preso il posto di Giorgio Chiellini; purtroppo Astori, che in Confederations Cup avrebbe segnato la prima rete (tornando a colorare di rossoblu l’Italia, cui una rete di un giocatore del Cagliari mancava dai tempi di Gigi Riva), non era stato convocato per i Mondiali 2014 e nemmeno per gli Europei 2016, quando al timone della nazionale c’era già Antonio Conte. Tuttavia al settembre 2017 il difensore aveva messo insieme 14 presenze, non male in un periodo “dominato” da Chiellini e Leonardo Bonucci e con Alessio Romagnoli già entrato nelle gerarchie. Proprio i due centrali della Juventus, che con lui hanno condiviso tanti ritiri a Coverciano, hanno oggi ricordato Astori attraverso i profili Instagram: ci sono le foto che li ritraggono insieme in Nazionale, ci sono le frasi “Sempre con noi” e “Ovunque Tu sarai, non ti dimenticheremo mai”. (agg. di Claudio Franceschini)
DAVIDE ASTORI, IL PENSIERO DI ROCCO COMMISSO
Oggi si celebrano i due anni dalla morte di Davide Astori, tragicamente scomparso in una stanza d’albergo a Udine appena prima del match che la sua Fiorentina avrebbe dovuto giocare contro l’Udinese. Sono tanti i ricordi che in queste ore lo riguardano, e tra questi anche quello di Rocco Commisso: il patron della Viola non era ancora tale due anni fa, ma naturalmente in qualità di patron gigliato ha sentito il dovere di rilasciare qualche dichiarazione. “La Famiglia Viola ricorderà sempre il suo Capitano” è l’incipit del messaggio che Commisso ha dedicato all’ex numero 13 della Fiorentina; il presidente ha candidamente ammesso di non aver mai conosciuto Astori, ma ha poi rimarcato come “quelli che mi hanno parlato di lui hanno avuto sempre parole eccezionali nei suoi confronti”. Non mancano ovviamente i pensieri a famiglia, compagni di squadra, amici e tifosi; lo stesso Commisso ha poi parlato della celebrazione di cui abbiamo dato nota in precedenza, ricordando come il centro sportivo della Fiorentina porti oggi il nome di Davide Astori. (agg. di Claudio Franceschini)
DAVIDE ASTORI, IL RICORDO
Sono passati due anni dalla morte di Davide Astori. Due anni da quel maledetto 4 marzo 2018, in cui il mondo del calcio in Italia e non solo, e ovviamente tutto il Paese, si svegliò con la notizia della scomparsa del difensore bergamasco. Capitano della Fiorentina, quella domenica avrebbe dovuto affrontare l’Udinese alla Dacia Arena: quella partita non venne disputata, perché dall’albergo in cui la squadra viola risiedeva arrivarono informazioni sconvolgenti. Astori non si era più svegliato, i compagni che lo aspettavano per la colazione si erano insospettiti e il suo corpo era stato ritrovato in camera. Di quel giorno ricordiamo tutto; da quel momento le iniziative per ricordarlo non sono mai mancate. Astori vestiva la maglia numero 13, ritirata dalla Fiorentina e dal Cagliari con cui aveva giocato per sei stagioni; a ogni partita della Viola la curva Fiesole si lascia andare ad un lungo applauso quando scocca il 13’ minuto, e ovviamente la memoria di Davide è rimasta ben viva. Abbiamo parlato del post di Francesca Fioretti, la compagna che già ieri ha ricordato il suo uomo; oggi invece la Fiorentina ha organizzato una cerimonia all’interno del centro sportivo, presieduta da Don Massimiliano Gabbricci. Un evento in forma privata, non trasmesso dalle telecamere: la famiglia potrebbe non essere presente, pur essendo stata invitata.
DUE ANNI FA LA MORTE DI DAVIDE ASTORI
Senza volerci addentrare nella vicenda della morte di Davide Astori, possiamo appunto ricordarlo per il calciatore e l’uomo che era. Nativo della provincia di Bergamo, l’esplosione in Serie A con il Cagliari che lo aveva trascinato fino alla maglia della Nazionale, poi il passaggio alla Roma (una stagione) come “premio” per una maturazione tecnica e personale che era sotto gli occhi di tutti. Alla Fiorentina, Astori aveva trovato la sua dimensione: leader della difesa e di tutta la squadra, insignito della fascia di capitano che dopo la sua scomparsa era passata sul braccio di Milan Badelj che aveva letto un commovente discorso ai funerali. Di quel giorno ricordiamo anche la massiccia presenza dei colleghi, magari avversari di tante battaglie sul campo; gli applausi del popolo di Firenze alla “nemica” Juventus, all’Inter, a tutte le altre. Da quel giorno ovviamente la Fiorentina non è più stata la stessa, anche se poi la vita va avanti (modo di dire banale e scontato, ma verissimo); intanto a due anni dalla scomparsa i tifosi della Fiorentina hanno appeso uno striscione all’esterno dello stadio Artemio Franchi con la scritta “Capitano in eterno” e le date che identificano il secondo anniversario. Davide Astori manca a tutto il mondo del calcio e dello sport; in quel tragico giorno di inizio marzo erano stati tanti i personaggi pubblici che dall’estero avevano voluto dedicargli un pensiero, come magari faranno anche oggi.