Il giallo attorno alla morte di Davide Astori si infittisce. Secondo quanto riportato da La Nazione, c’è un altro medico indagato nell’inchiesta parallela al fascicolo aperto per omicidio colposo. In quest’ultimo sono finiti sotto indagine i medici che hanno rilasciato al capitano della Fiorentina il giudizio di idoneità allo sport agonistico, cioè Giorgio Galanti e Francesco Stagno, accusati di imperizia e negligenza. Invece nell’inchiesta bis è indagato, oltre a Galanti, anche Pietro Amedeo Modesti direttore della Medicina sportiva di Careggi. Nel mirino della procura è finito il referto dello “strain”, un esame importante per accertare contrattilità e distensività del cuore. Fra le carte non c’era, quindi per l’accusa sarebbe stato “fabbricato” per attestare l’esecuzione di un esame che invece all’epoca non venne refertato. Questo documento è stato presentato in procura e riporta il 10 luglio 2017 come data, ma in realtà sarebbe stato prodotto «in una data anteriore o prossima al 10 aprile 2019».



MORTE DAVIDE ASTORI, INDAGATO UN ALTRO MEDICO

In questa inchiesta bis, che vede indagati anche il professor Galanti, per falso materiale in atto pubblico, e la sua collaboratrice Loira Toncelli, come “concorrente morale”, si aggiunge dunque un terzo indagato, il professor Modesti, succeduto a Galanti alla guida della Medicina sportiva dell’ospedale Careggi nel novembre scorso. Per la procura è accusato di soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, riporta La Nazione. Un paio di settimane fa gli è stato sequestrato computer personale, quello di Medicina sportiva e telefono cellulare. Un’altra ipotesi è che Davide Astori sia stato sottoposto allo “strain” nel luglio 2017, ma che il referto dell’esame sia stato redatto e stampato successivamente. Sul certificato stampato sarebbe comparsa l’équipe della struttura ora diretta da Modesti che, accorgendosi di questo particolare, avrebbe provato a distruggere il documento, che però è stato portato in procura. Ma perché il professor Galanti avrebbe voluto repertare un esame irrilevante per la concessione dell’idoneità allo sport agonistico? E perché Modesti avrebbe provato a distruggere un documento anziché evidenziare l’incongruità della data rispetto alla composizione dell’équipe in cui è presente come direttore? Sono alcune delle domande a cui bisogna dare risposte. Intanto i tre indagati lunedì dovranno presentarsi in procura per l’interrogatorio.

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