La Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per un medico, accusato dell’omicidio colposo di Davide Astori. Si tratta di Giorgio Galanti, ex direttore della medicina sportiva dell’ospedale di Careggi. Il medico certificò nel luglio del 2017 l’idoneità sportiva del capitano della Fiorentina, morto nel marzo successivo, nella notte precedente la gara di campionato con l’Udinese. Astori morì infatti il 4 marzo per un malore, alla vigilia della sfida in terra friulana. Furono i compagni di squadra e lo staff ad accorgersi di quanto era accaduto. Ogni tentativo di rianimazione fu vano. Fu poi aperta un’inchiesta per accertare cosa è successo al difensore. E a distanza di oltre un anno arrivano i primi importanti sviluppi, con la richiesta di rinvio a giudizio di Giorgio Galanti, il medico che certificò l’idoneità del calciatore. L’udienza preliminare è fissata il 22 ottobre prossimo.
DAVIDE ASTORI, DUE INCHIESTE DOPO LA SUA MORTE
La Procura di Firenze ha aperto due fascicoli di inchiesta dopo la morte di Davide Astori. Uno principale per omicidio colposo e uno parallelo per un presunto «falso materiale commesso da pubblico ufficiale». Risulta indagato Pietro Amedeo Modesti, direttore della medicina sportiva dell’ospedale fiorentino di Careggi. Nel mirino, in particolare, è finito il referto di un esame, lo “strain”. Serve per verificare la contrattilità e la dispersività del muscolo cardiaco, il cuore. L’accusa sostiene che sia stato fabbricato per attestare un esame che in realtà non sarebbe stato effettuato o che al tempo non venne refertato. Il certificato è stato presentato in procura con la data di redazione del 10 luglio 2018, ma secondo l’accusa ès stato prodotto in data anteriore o prossima al 10 aprile 2019.