La signora Laura, mamma di Davide Barbieri, è tornata nello studio di Chi l’ha visto per commentare alcuni aspetti non ancora risolti della vicenda, ad esempio chi ha trovato per primo i resti del figlio. Dal punto di vista penale è stato tutto archiviato ma in corso vi è una causa civile, come confermato dall’avvocato Nicodemo Gentile di Penelope: “C’è questo fascicolo in giacenza presso la procura di Terni ma pensiamo che purtroppo il destino sia quello dell’archiviazione per quanto riguarda il penale”. L’attenzione della conduttrice però si è focalizzata su chi avrebbe trovato i resti.
La madre di Davide Barbieri ha citato l’antropologo Fabrizio Pace asserendo che: “Lui dice che il terreno sul quale rimangono i resti di un essere umano racconta. Quindi rinnovo ancora una volta che la persona che ha raccolto i resti di Davide e li ha posati sul palo al ciglio del sentiero, evidentemente lui per sue motivazioni ha ritenuto che non era il caso di chiamare le forze dell’ordine”. Pur comprendendo tutto, ha aggiunto: “In forma completamente anonima ma è importante perché a me manca il come, il quando e il perché”.
Davide Barbieri, la madre a Chi l’ha visto ricorda la scomparsa del figlio
Davide Barbieri si allontanò dalla comunità dove era ospite. A dare l’allarme fu un signore che si stava recando presso la medesima comunità per trovare il proprio figlio. Due persone riescono persino a parlarci prima della scomparsa. Era il 27 luglio 2008 quando di Davide si persero le tracce nei pressi di Orvieto. I resti del figlio vennero rinvenuti solo nel 2017: “Però ho saputo che si trattava di Davide solo nel 2019”, ha precisato la madre. Il ritrovamento dei resti avvenne a poco più di un chilometro dalla struttura: “Quel bosco era a lui totalmente sconosciuto perché era loro ospite da 10 giorni”, ha proseguito la madre, “loro potevano conoscere i pericoli che nascondeva”. Le ricerche, come spiegato dalla donna, non furono mai eseguite.
Nel 2012, come spiegato dall’avvocato Nicodemo Gentile, si parlò anche di alcuni avvistamenti a Napoli che ovviamente si trattava di situazioni mai dimostrate dal momento che Davide fu rinvenuto poi nei pressi del luogo della scomparsa. Alla madre le fu comunicato dalla struttura della sparizione del figlio dopo qualche ora, ma fu subito tranquillizzata. Oggi la donna non si dà pace, raccontando come all’epoca la famiglia ed i servizi sociali lo avevano affidato alle loro attenzioni: “Ero completamente affidata, 14-15 anni fa si pagava una retta di 130 euro al giorno più tutte le spese a carico della famiglia, quindi doveva assicurare una assistenza con i fiocchi, da hotel a 5 stelle. Mi sono fidata di loro”. Eppure dalla stessa comunità non ci sarebbero state belle parole né per la madre né per Chi l’ha visto. Dopo aver riascoltato la conversazione contro di lei tra due operatrici, la madre di Davide ha commentato: “Quando l’ho letta sono stata male per giorni perché oltre la colpa gravissima di un abbandono ne ho letto proprio l’insensibilità che rasenta quasi la disumanità, ma è sempre stato così. In 11 anni non ho mai ricevuto una telefonata da queste persone”. La madre non ha nascosto i suoi dubbi nei confronti di ciò che accadeva nella comunità, aggravati anche dal loro “comportamento disumano”.