Il “no vax” del Movimento 5 Stelle, consigliere regionale nel Lazio Davide Barillari, sarebbe indagato nell’inchiesta che ha portato ieri tre arresti (ai domiciliari) per un possibile giro di corruzione avanzata dalla Procura di Roma nel mondo della sanità del Lazio. A finire in manette sono finiti il maresciallo dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, Giuseppe Costantino, il sindacalista della Sicel, Andrea Paliani e il consulente del lavoro, Alessandro Tricarico: il nome di Barillari compare nelle carte d’inchiesta e nelle intercettazioni legate alle trame ricostruite tra i tre principali indagati. «I tre hanno compiuto «atti idonei a indurre Cristopher Faroni, consigliere di amministrazione e socio della società Ini spa, (a capo di un gruppo di cliniche accreditate al Ssn, ndr) ad assumere il consulente del lavoro, Alessandro Tricarico, come consulente del lavoro all’interno del gruppo Ini, con un compenso di 250 mila euro annui», scrive il gip di Roma nell’ordinanza (riportata dal Messaggero), con l’accusa che nella specifica riporta «Costantino, abusando delle sua funzione di ufficiale di pg delegato alle indagini (un procedimento diverso ndr) di Faroni, faceva intendere anche grazie all’intermediazione Paliani, che c’era da parte sua la possibilità di redigere un’annotazione a lui favorevole in cambio dell’assunzione di Tricarico come consulente». Il consigliere regionale M5s – più volte entrato in lite tanto sul fronte no-vax con il virologo Roberto Burioni quanto sulle inchieste ad Ostia con la giornalista Federica Angeli – sarebbe legato al ruolo di Paliani: «l’intermediario informa Barillari delle notizie poco prima apprese dal maresciallo dei carabinieri in relazione ad alcuni accertamenti bancari svolti dallo stesso militare su ordine della magistratura riguardanti Faroni e il suo gruppo. E lo stesso Paliani riferisce a Barillari – si legge ancora nell’ordinanza – di essere intenzionato a richiedere un’ispezione presso alcune cliniche che, a suo dire, risulterebbero sprovviste di determinate certificazioni in maniera tale da poter poi procedere al commissariamento della società. Nella circostanza, pur non lasciandosi sfuggire commenti, Barillari approva il piano tracciato da suo interlocutore».



DAVIDE BARILLARI SMENTISCE “NON SONO INDAGATO”

Ora resta da capire se effettivamente Davide Barillari fosse a conoscenza o meno dell’illecito di Paliani, ma vi sono altre intercettazioni riportate dai gip che lo tirano in balla, come quella in cui il sindacalista afferma «Dai Davide, ce la facciamo sicuramente…questa è ‘na botta penso che Zingaretti se la ricorda finché campa …», con Barillari che replica un “esatto”. Dopo l’informativa dei gip e dopo gli articoli di Repubblica e Messaggero, in realtà Davide Barillari interviene smentendo l’intera notizia delle indagini a suo carico: «Non sono indagato. E’ una fake news», spiega all’Adnkronos, «oggi i miei avvocati sentono il Pm. È in ogni caso rivelazione di segreto istruttorio. Ora chiamo l’Ordine dei giornalisti dice ancora il consigliere regionale, commentando la notizia di indagini a suo carico nell’inchiesta sulla sanità laziale». Spezzando una lancia in favore di Barillari, l’altra leader del M5s del Lazio – la capogruppo in Regione Roberta Lombardi – annuncia «Sono convinta che Barillari sia stato solo l’inconsapevole strumento di questi ‘signori’, nello svolgere la sua legittima attività politica. Forse con un eccesso di zelo dettato da una certa ossessione nel ‘distruggere’ l’avversario politico, anziché inchiodarlo alle sue responsabilità».

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