Il caso di Davide Ferrerio, il giovane in coma dopo un pestaggio a Crotone per scambio di persona (anche se la madre della vittima ha precisato che non si può definire l’accaduto in questi termini, in quanto è stato il destinatario originario delle percosse a sviare i suoi aggressori e a indicare loro Davide, ndr), è stato nuovamente affrontato a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di lunedì 14 novembre 2022. Dalle intercettazioni ambientali registrate in Questura, dove è avvenuto l’arresto di madre e figlia, rispettivamente individuate dagli inquirenti come mandante del tentato omicidio e “agente” in concorso di tentato omicidio, si è giunti a ricostruire una dinamica più precisa.
L’avvocato Fabrizio Gallo ha specificato: “Nei file che possiamo sentire, la figlia riferisce alla madre che lei non avrebbe dovuto fare venire il ragazzo arrestato, in quanto conosceva il suo tipo di reazione, vista la gelosia“. Peraltro, come ammesso dallo stesso legale difensore, Davide Ferrerio è stato picchiato con un tirapugni.
DAVIDE FERRERIO, PARLA IL FRATELLO ALESSANDRO: “VOGLIAMO IN GALERA ANCHE IL 31ENNE CHE LO HA MANDATO AL MASSACRO”
Il fratello di Davide Ferrerio, Alessandro, in collegamento telefonico a “Storie Italiane” ha asserito: “Sentire queste frasi dalle intercetteazioni, in cui si dice ‘gli ho tirato solo un pugno’… Ma come gliel’hai tirato? Con un tirapugni, per il quale servirebbe un porto d’armi! È molto difficile, è tutto assurdo. L’arresto delle due donne l’abbiamo accolto con tiepida soddisfazione. Auspichiamo tutti noi l’arresto del 31enne, che indicando mio fratello ha causato tutto questo, mandando Davide al massacro”.
Nel prosieguo della trasmissione, Alessandro ha riferito: “L’unica giustizia sarebbe rivedere mio fratello Davide Ferrerio sveglio e che riprende la sua vita, interrotta da queste bestie maledette. Tutto il resto può fare solo da contorno, ma non serve ad alleviare il male che noi tutti stiamo patendo ingiustamente. Noi non viviamo più, non è vita. Stiamo 8-9 ore al giorno accanto a Davide, che è in coma irreversibile, come è stato detto dai medici”.