Sono passati poco più di due anni – era precisamente l’11 agosto del 2022 – da quando Davide Ferrerio è stato ridotto in stato vegetativo (presumibilmente, visto che manca ancora un grado di giudizio) da Nicolò Passalacqua e proprio all’alba del triste anniversario la madre Giusy Orlando ha deciso di tornare a parlare di suo figlio sulle pagine del Resto del Carlino. Due anni – spiega – in cui è ancora “difficile esprimere a parole il dolore che provo dentro di me” e in cui non si è mai attenuato il ricordo “di quella sera [in cui] è uscito di casa e mi ha salutato” pronunciando le ultime parole della sua vita: “Mamma, ti voglio bene“.



“Sono stati due anni di sofferenza, di strazio – racconta ancora la madre di Davide Ferrerio -, guardo mio figlio fermo in un letto e continuo a chiedermi ‘perché’. Perché è stato ridotto così. Non c’entrava nulla, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato” e di una sola cosa è certa Giusy: “Non mi darò mai una spiegazione per quello che è successo, perché una spiegazione non c’è” e – come ovvia conseguenza – è certa anche che “non riuscirò a darmi pace”.



La mamma di Davide Ferrerio: “Lui non ha più un futuro e i colpevoli ottengono sconti di pena”

Raccontando la sua attuale vita con Davide Ferrerio, la madre racconta che “ci parlo sempre quando lo vado a trovare. Ripercorro quello che abbiamo fatto insieme, guardo le foto e penso a quello che ancora avremmo potuto fare” e seppur non sia certa che “riesca a sentirmi” è anche una speranza che l’ha mai abbandonata; assieme a quella che “qualcosa possa cambiare. Continuo a sperare, lo faccio ogni giorno e prego, gli sussurro: ‘Dai alzati, torna con noi a casa’ [ma] le sue condizioni, purtroppo, non sono mai cambiate, servirebbe un miracolo“.



In tutto questo la mamma di Davide Ferrerio non riesce neppure a darsi pace del fatto che non abbiano ottenuto – sempre a distanza di due anni – una qualche giustizia “oltre all’umanità e al rispetto per la vita di un ragazzo di vent’anni. Passalacqua ha avuto uno sconto di pena, mentre alla Perugino – spiega sempre al Resto del Carlino – sono state concesse le generiche con la riqualificazione del reato in lesioni gravissime”; un danno “assurdo e inaccettabile” che si unisce al loro immenso dolore per un figlio che “non ha più un futuro”.