Non poteva accettare di vivere senza di lei, per questo Davide Fontana ha ucciso Carol Maltesi. La 26enne, nota anche come Charlotte Angie, le aveva detto che voleva trasferirsi vicino a suo figlio. Dalla confessione resa agli inquirenti, riportata da Quarto Grado, emergono tutti i dettagli agghiaccianti relativi al delitto. “Durante la nostra storia, Carol ha continuato a frequentare altri uomini. Era lei stessa che me lo diceva. Io accettavo perché avevamo una relazione molto aperta e ho continuato ad avere rapporti sessuali con lei anche dopo la fine della nostra storia”, ha raccontato il banchiere. Poi ha parlato dei due video che dovevano realizzare, “il secondo molto più violento”. Non il primo.



Nel corso del primo video, che ho registrato con il mio iPhone e che non ho mai cancellato, ho fatto una scena di sesso non violenta. Poi ci siamo recati al primo piano della sua abitazione, in camera da letto, dove è installato un palo da lap dance”. A quel punto ha legato Carol Maltesi, completamente nuda, al palo “con del nastro telato nero e un sacchetto di plastica nero sulla testa”.



“L’HO SGOZZATA PER PIETÀ, STAVA SOFFRENDO”

Per il secondo video, Davide Fontana ha slegato Carol Maltesi dal palo. “L’ho sdraiata a terra a pancia in su e le ho legato nuovamente i polsi alla base del palo. Le ho legato anche i piedi. Ho poi preso un martello e ho iniziato a colpirla su tutto il corpo, non forte, partendo dalle gambe in su”, ha proseguito nella confessione choc riportata da Quarto Grado. Il 43enne non riesce a spiegarsi cosa sia successo dopo: “Quando sono arrivato verso la testa ho iniziato a colpirla forte, non so bene il perché”. Ci ha tenuto a precisare che quella scena era programmata, non quello però che è accaduto. “Non so che cosa sia successo. Lei si muoveva con la testa ed io continuavo a colpirla, ma non so bene dove perché aveva il sacchetto. A questo punto, resomi conto di cosa avevo fatto, le ho tolto il cappuccio e credo che fosse morta, perdeva molto sangue”. A quel punto ha deciso di tagliarle “la gola con un coltello da cucina a lama liscia”. Quando ha descritto come l’ha sgozzata, ha spiegato perché lo ha fatto: “Mi è sembrato che fosse un atto di pietà. Vedevo che stava soffrendo e ho concluso le sue pene tagliandole la gola. Sono stato mezz’ora a guardarla e poi sono tornato a casa mia”.



“PEZZI DI PELLE GETTATI NEL WATER…”

Quindi, Davide Fontana ha comprato un’accetta e un seghetto da metallo: “Il giorno successivo mi son recato a casa sua, dopo l’orario di lavoro. L’ho slegata dal palo, le ho tolto tutti i pezzi di nastro dal corpo e ho iniziato a depezzarla”. Il racconto dell’omicidio di Carol Maltesi, riportato da Quarto Grado, è ricco di dettagli choc. “Credo di avere impiegato un’ora e mezza. Ho inserito i vari pezzi del corpo in cinque sacchi neri e li ho lasciati nella camera da letto. Non ho provveduto a pulire”. A proposito dei tatuaggi, invece, ha spiegato: “Dal corpo ho asportato la pelle di parte del gluteo, parti delle cosce in corrispondenza dei tatuaggi. Ho fatto questa cosa per renderla non conoscibile. Ho gettato questa pelle nel water della casa di Carol”. L’uomo ha spiegato di aver caricato i sacchi il 20 marzo a bordo della Fiat 500 di Carol Maltesi. “Ho raggiunto la località Paline, mi sono fermato in piazzola, ho lanciato i sacchi giù dalla scarpata e me ne sono andato”. Nel corso della sua confessione ha precisato anche di aver usato il cellulare della donna dopo averla uccisa, come peraltro emerso dal racconto del papà della vittimaVi ho raccontato tutto questo perché volevo togliermi questo peso e dire la verità”, ha concluso.