Un anno e mezzo dopo la terribile tragedia che le ha strappato il figlio, Davide Pavan, Barbara non ha smesso di piangere. La mamma, che si è trovata a dover seppellire un figlio di 17 anni ucciso da un poliziotto alla guida, deve ora fare i conti con una beffa che riapre una ferita mai davvero chiusa. Alla donna, infatti, sono stati chiesti 183 euro per la pulizia del luogo dell’incidente e per togliere i rottami. L’autista, che quella sera ha tolto la vita al giovane, era un poliziotto alla guida, di rientro da una partita di rugby dove aveva bevuto troppo. Davide, nella corsia di marcia opposta, era in sella al suo scooter.



A casa del 17enne, qualche mese dopo, è arrivata una fattura. “Bonifica dell’area con smaltimento dei rifiuti e assorbente per sversamento liquidi”, legge mamma Barbara. Il conto è di 183 euro. A La Stampa, la mamma racconta: “La cifra ci è stata chiesta per la pulizia del luogo dell’incidente, per togliere i rottami e spargere della segatura sul sangue di Davide e sui liquidi del motore rimasti sull’asfalto”. I genitori, già distrutti per la morte del figlio, hanno dovuto pagare quel conto.



Il dolore dei genitori

Il responsabile della morte di Davide Pavan è stato condannato a tre anni e sei mesi dopo avergli riconosciuto le attenuanti generiche. La domanda, dunque, è semplicissima: perché a pagare il conto da 183 euro per la pulizia della strada dove il 17enne ha perso la vita non è stato il guidatore, ma la famiglia del giovane? La mamma, a La Stampa, racconta ancora: “Ci siamo sentiti abbandonati come se il nostro dolore non contasse. Ci è arrivata pure una raccomandata per avvisarci che il rottame dello scooter era stato dissequestrato e che dovevamo andare subito a ritirarlo se non volevamo pagare una penale per ogni giorno di ritardo”.



Una burocrazia dolorosissima, dunque, quella con cui la mamma e il papà di Davide si trovano a fare i conti da quando il figlio è morto. Barbara, che ogni giorno apre gli occhi e si trova a fare i conti con una realtà dolorosissima, dice che perdonerà l’assassino, o meglio, che lo farà “solo il giorno che diventerà papà e guardando suo figlio sono sicura che finalmente capirà cosa mi ha tolto. Allora troverà la forza di perdonarlo”.