Il “Conte di Montecristo” è stato arrestato. La Squadra mobile di Perugia, su input del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia, ha notificato a Davide Pecorelli il mandato di cattura internazionale emesso dalla procura di Puka, che aveva chiuso le indagini su di lui a metà ottobre. L’imprenditore 46enne di San Giustino, che aveva fatto perdere le sue tracce in Albania nel gennaio dell’anno scorso, ora rischia fino a 8 anni di carcere. Gli investigatori albanesi lo accusano di frode, profanazione di tombe, di aver intralciato le indagini e di aver distrutto beni tramite incendio.
L’arresto è provvisorio ai fini dell’estradizione, la convalida da parte della Corte d’Appello di Perugia è prevista oggi, visto che gli atti sono stati inviati al procuratore generale Sergio Sottani. Nel frattempo, Davide Pecorelli è stato portato nel carcere di Capanne. Anche se per gli inquirenti albanesi il quadro accusatorio è definito, la procura di Puka ha proseguito le indagini per individuare eventuali complici che potrebbero aver aiutato il “Conte di Montecristo” a inscenare la sua scomparsa.
L’INCREDIBILE STORIA DI DAVIDE PECORELLI
Davide Pecorelli, che detiene alcuni saloni di bellezza in Altotevere, si era recato in Albania per un viaggio di lavoro. Per la Questura di Perugia voleva sottrarsi a debiti finanziari contratti in Italia. Scomparse nel nulla, appunto, nel gennaio 2021, a Puka, dove fu ritrovata l’auto bruciata che aveva noleggiato. In quel veicolo furono ritrovati resti di ossa umane. Inizialmente si pensò appartenessero proprio all’imprenditore. Ma all’esame del Dna non risultarono di Pecorelli, ma si scoprì che erano state prelevate da una tomba profanata nel cimitero di Puka. Poi il colpo di scena nel settembre 2021: Pecorelli venne ritrovato al largo dell’isola di Montecristo, in Toscana, a bordo di un gommone in avaria. Le autorità italiane lo portarono a terra e lui disse che stava cercando un tesoro. Comunque, a carico dell’imprenditore ci sono altre accuse. Nel luglio scorso, infatti, gli fu notificato l’avviso di conclusione del filone di indagini aperte in Italia per i reati di autocalunnia, sostituzione di persone e presentazione di documenti falsi. Questa vicenda riguarda il presunto ritrovamento di monete d’oro, rubate due anni fa a Savona, che appartengono al tesoro di San Mamiliano. Pecorelli raccontò ai carabinieri di Grosseto che voleva recuperarle all’isola di Montescristo seguendo una mappa che è stata poi sequestrata.
PARLA IL LEGALE DI DAVIDE PECORELLI
“Non ci aspettavamo l’arresto. Le accuse sono quelle che erano state contestate in occasione dell’interrogatorio. A nostro parere non ci sono i presupposti della misura cautelare. Vedremo davanti al giudice“, ha dichiarato l’avvocato Andrea Castori, che assiste Davide Pecorelli, a La Nazione. Il legale ha precisato che “non esiste pericolo di inquinamento delle prove né di reiterazione del reato. E il mio assistito, da quando è rientrato in Italia, ha un comportamento ineccepibile, non c’è alcun pericolo di fuga“. L’avvocato Castori ha aggiunto che l’imprenditore ora vive in famiglia e studia, infatti sta per laurearsi in Ingegneria e fa lavoretti saltuari.