Cambio alla guida di Tracce, la rivista mensile ufficiale del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione: l’ormai ex direttore Davide Perillo lascia infatti Tracce dopo 13 anni e 138 numeri più altri nove da condirettore, come lo stesso Perillo ha annunciato sul proprio profilo Facebook. “Anno nuovo, vita nuova”: il giornalista ha utilizzato il celebre detto popolare, che in questo caso è una grande verità per Davide Perillo, che ha pure presentato la nuova direttrice di Tracce, Alessandra Stoppa. “Amica e collega bravissima, che sta già facendo un lavoro splendido”, invitando i lettori a non perdere il numero di Tracce di gennaio 2021, che sarà il primo della direzione di Stoppa.
Non finisce però la lunga storia di Davide Perillo con Tracce, di cui il giornalista continuerà ad essere un collaboratore, affiancando però a questa attività anche altre iniziative: “Idee e progetti non mancano… buon 2021!”, come ha scritto Perillo a conclusione del proprio messaggio, che sta ricevendo molti messaggi di ringraziamento a Perillo e di auguri alla nuova direttrice Alessandra Stoppa.
DAVIDE PERILLO LASCIA LA DIREZIONE DI TRACCE AD ALESSANDRA STOPPA
Davide Perillo, nato a Roma nel 1966, giornalista autore pure di alcuni libri come “Caro don Giussani. Dieci anni di lettere a un padre” e “La fede spiegata a mio figlio”, dopo alcune precedenti esperienze come quella al Corriere della Sera Magazine, era arrivato a Tracce prima come condirettore al fianco di Alberto Savorana, per poi assumere la direzione della rivista di Comunione e Liberazione che cede adesso ad Alessandra Stoppa, già vicecaposervizio nella redazione della rivista cattolica.
In questi tredici anni, come ha scritto lo stesso Perillo nel suo messaggio di ringraziamento, ha vissuto “un’avventura straordinaria, dal punto di vista umano e professionale, per cui non sarò mai abbastanza grato a Julian Carron (presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, ndR), all’Editrice Nuovo Mondo, ad una redazione davvero fantastica, a collaboratori, amici, lettori. E a tutti quelli che in qualche modo mi hanno accompagnato. Grazie!”.