Il fratello di Davide Rebellin, Carlo, ha parlato recentemente con la redazione del Corriere della Sera, commentando le indagini sull’omicidio di suo fratello avvenuto il 30 novembre scorso. In quell’occasione il famoso ciclista, che si era da poco ritirato dalla sua longeva carriera agonistica, venne investito da un tir, guidato dal camionista tedesco 62enne Wolfgang Rieke, che non prestò neppure soccorso al ciclista esanime.
Il fratello di Davide, Carlo Rebellin, ritene “ingiusto” che il camionista sia ancora a piede libero. “Evidentemente”, dice al Corriere, “quel tedesco sa come muoversi. Una ventina di anni fa aveva già patteggiato per omissione di soccorso“. Carlo conferma, però, di avere “la massima fiducia nella magistratura, ma la mia sensazione è che questa persona adesso stia vivendo senza nessun pensiero, senza alcuni rimorso per ciò che ha commesso, e questo è ingiusto”. Rieke, infatti, a quanto ha ricostruito recentemente il Giornale di Vicenza, citato dal Corriere, dopo l’omicidio stradale di Davide Rebellin è scappato in Germania, dove starebbe riuscendo a scappare alla giustizia italiana.
Davide Rebellin: i precedenti di Rieke
Lo confermano proprio nell’articolo del Giornale sia i legali della famiglia di Davide Rebellin, che i legali del camionista, nessuno avrebbe ricevuto alcun atto di indagini in corso contro Wolfgang Rieke. “Impossibile sapere se sia stato emesso il mandato di arresto europeo, né come abbia deciso di regolarsi l’autorità giudiziaria tedesca”, spiega al Corriere Davide Picco, avvocato della famiglia Rebellin.
L’autorità tedesca, racconta ancora Picco, si sarebbe limitata a scattare alcune foto al tir con cui Rieke ha investito Davide Rebellin, ma il mezzo non sarebbe stato neanche sottoposto a sequestro. “Evidentemente quel camionista conosce le procedure, sa come destreggiarsi in questa vicenda”, spiega il fratello di Davide Rebellin, citando due precedenti che il camionista tedesco avrebbe. Nel 2001, infatti, lo stesso Rieke patteggiò la condanna nel tribunale di Foggia per non aver prestato soccorso dopo un incidente, mentre nel 2014 la Stradale gli ha revocato la patente a Chieti per guida in stato d’ebrezza. Dopo aver investito Davide Rebellin, Rieke è scappato subito in Germania, dove non esiste il reato di omicidio stradale, per cui non può essere arrestato se non con un mandato internazionale, che per ora non sembra ancora essere stato emesso.