Ha un volto e un nome il camionista che ha travolto e ucciso Davide Rebellin per darsi poi alla fuga. Grazie alla collaborazione con la polizia tedesca, i carabinieri sono riusciti a individuarlo e lo hanno denunciato a piede libero. Si tratta di un 62enne che si trova già in Germania e non è sottoposto a fermo, in quanto il codice penale tedesco non prevede il reato di omicidio stradale. Questa invece l’accusa della procura di Vicenza, che ha aperto un fascicolo aggiungendo l’aggravante dell’omissione di soccorso. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, a carico dell’autista del camion risulta un patteggiamento al tribunale di Foggia nel 2001 per la violazione dell’obbligo di fermata in caso di incidente con persone coinvolte. Invece nel 2014 la polizia di Chieti gli aveva ritirato la patente per guida in stato di ebrezza.



I carabinieri avevano acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, in particolare quelle puntate sul parcheggio del ristorante La Padana, nei pressi dell’incidente in cui ha trovato la morte Davide Rebellin. Gli investigatori speravano che i dispositivi elettronici avessero ripreso il camion mentre accedeva nell’area di sosta, intorno all’orario in cui si è verificato l’incidente, e così è stato. Infatti, erano stati ripresi due camion in entrata. Le attenzioni si sono concentrate sul tiro con targa tedesca.



“HA VISTO REBELLIN AGONIZZANTE ED E’ SCAPPATO”

Stando alla ricostruzione fatta da alcuni testimoni, e riportata dal Corriere, il camionista è sceso dal tir dopo aver travolto Davide Rebellin, si è avvicinato l’ex campione di ciclismo agonizzante a terra, risalendo poi nella cabina di guida per allontanarsi. Lo stesso camionista è stato fotografato da alcuni presenti. Le telecamere però non sono riuscite a riprendere il momento dell’incidente, solo gli istanti successivi. Ma la dinamica sembra comunque molto chiara: Davide Rebellin sarebbe stato “agganciato” dal camion all’uscita della rotatoria. L’autista avrebbe investito in pieno il 51enne proprio con la manovra d’ingresso nel parcheggio. Infatti, sul piazzale di sosta del tir è rimasta un’ampia macchia di sangue. La bicicletta di Davide Rebellin, invece, è stata trovata a circa 30 metri di distanza, ripiegata su se stessa. Carlo Rebellin, saputo dell’incidente, è corso sulla rotatoria di Montebello riconoscendo la bicicletta del fratello. Il camion è risultato di proprietà di una società di spedizioni tedesca di Recke, nella Renania settentrionale. Era arrivato in Italia mercoledì mattina per una serie di carichi da fare a Verona. Tramite gli approfondimenti degli inquirenti fatti nella società scaligera è stato possibile confrontare la foto della carta di identità del camionista con quelle che sono state realizzate sul luogo della tragedia. Quindi, la polizia tedesca ha individuato la ditta e l’autista.

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