Davide Rossi, il figlio del rocker Vasco, è stato condannato per omissione di soccorso e lesioni in relazione all’incidente stradale avvenuto il 16 settembre di cinque anni fa nel quartiere Balduina di Roma. Un anno e 10 mesi a fronte di una richiesta di condanna da parte della procura di due anni e 8 mesi di carcere. Ma non è solo questa la decisione presa dal giudice, che ha deciso come pena accessoria la revoca in modo definitivo della patente per il figlio del Blasco. «Purtroppo penso che questo sia avvenuto anche perché mio padre è una persona in vista», il commento a caldo di Davide Rossi, riportato dal Corriere della Sera.



L’accusa, riconosciuta dal tribunale con la sentenza di condanna, è di essere scappato dopo aver ferito due ragazze a seguito di un tamponamento avvenuto per il mancato rispetto dello stop. Per l’avvocato Carla Serra, legale di Davide Rossi tale sentenza «non ha tenuto conto delle risultanze probatorie». E ha annunciato che faranno appello.



DAVIDE ROSSI CONDANNATO: NEI GUAI ANCHE FIGLIA LISA MELIDONI?

In base a quanto ricostruito dall’accusa, quella notte il figlio di Vasco Rossi sfrecciava alla guida della sua Audi su via Elio Donato. Non ha però rispettato lo stop, quindi quando si è immesso in via Duccio Garimberti ha colpito la Fiat Punto con a bordo Francesca Morelli e Rosella Nicoletti, rimaste entrambe ferite a seguito dell’impatto. La prima ha riportato un trauma al collo guarito in un mese, l’altra si è rotta una costola. Per l’accusa, Davide Rossi si è dileguato, mentre l’amico Simone Suadano si è assunto la responsabilità dell’impatto, di fatto coprendo le vere responsabilità. Per questo è stato condannato a 9 mesi di carcere per favoreggiamento.



Fabris Consiglio, legale dell’amico di Rossi, ha dichiarato, come riportato dal Corriere della Sera: «È una sentenza che non tiene conto del fatto che è stato firmato un cid e che le due ragazze sono state risarcite. Faremo appello, ma oggi giustizia non è stata fatta». Per il tribunale non è stato l’unico a “coprire” Davide Rossi. Gli atti sono stati inviati alla procura affinché si valuti la deposizione di Virginie Marsan, figlia della moglie di Carlo Vanzina, Lisa Melidoni. «Quella sera guidava Spadano e io ero accanto a Davide», aveva dichiarato in aula la 35enne, che ora rischia di essere incriminata per falsa testimonianza.