Piercamillo Davigo a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Di Martedì. L’ex magistrato, recentemente decaduto dal Csm, ha esordito parlando di uno storico rivale come Silvio Berlusconi: «Delinquente o statista? Berlusconi è stato condannato con sentenza irrevocabile per evasione fiscale: negli altri Paesi, a cui diciamo di voler somigliare, sarebbe uscito dalla vita pubblica». Piercamillo Davigo ha poi parlato della magistratura e di chi ha scelto la carriera politico: «I magistrati hanno una legittimazione nella legge, non nelle elezioni: non sono eletti, ma gli viene conferito un incarico. Non hanno bisogno di un consenso, chi ricerca il consenso è un cattivo magistrato».



DAVIGO: “HO QUERELATO BERLUSCONI”

Parlando dei politici di oggi, Piercamillo Davigo si è soffermato così su Matteo Renzi, che lo definì “campione dei giustizialisti”: «Io mi sono chiesto se Renzi sa di cosa parla. Ha detto che io violo la Costituzione perché ho detto che ci vuole cautela quando uno è raggiunto da indizi o prove di reati. Lui quando era premier fece approvare un disegno di legge per il licenziamento immediato dei furbetti del cartellino. Poi sono io quello poco garantista…». Poi una battuta sulla famosa denuncia a Berlusconi: «A Ischia Berlusconi disse che io avevo avuto tre incontri segreti a casa di Beppe Grillo e che sarei diventato presidente del Consiglio di un Governo del Movimento 5 Stelle. Io non ho neanche idea di dove abiti Grillo e infatti ho querelato Berlusconi. La questione si è risolta non con una transazione di soldi, ma con una lettera di scuse nella quale Berlusconi dice di essere stato male informato».

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