Per la prima volta nella storia dell’economia dell’Unione europea sarà introdotto un dazio ambientale, inizialmente applicabile solo alle importazioni di ferro, acciaio, cemento, fertilizzanti, alluminio e generazione elettrica da Paesi terzi con standard ambientali inferiori rispetto a quelli imposti dalle industrie del Vecchio Continente. Un’intesa di massima su tale aspetto è stata raggiunta nella giornata di martedì 13 dicembre 2022, ma è doveroso precisare che si tratta di un accordo ancora parziale, dato che un nuovo negoziato è previsto venerdì e sabato su tutti gli aspetti più controversi della riforma dell’European Union Emissions Trading Scheme (Ets).
Come si legge sulle colonne del “Corriere della Sera”, l’obiettivo di questo meccanismo è “contrastare il cosiddetto dumping ambientale, ovvero la concorrenza sleale di quelle imprese di Paesi terzi che immettono sul mercato comunitario beni a prezzi più bassi prodotti in contesti in cui non esiste una normativa per la tutela ambientale”. Il dazio ambientale dovrà tuttavia essere validato dagli ambasciatori di tutti gli Stati membri e dal Parlamento europeo, venendo successivamente adottato tanto dal Parlamento quanto dal Consiglio europeo. In considerazione di tali tempistiche, dovrebbe divenire operativo entro ottobre 2023 ed essere a pieno regime nel 2026.
DAZIO AMBIENTALE, COS’È E COME FUNZIONA LA MISURA UE?
A proposito del dazio ambientale, ancora il “CorSera” ha sottolineato che gli importatori Ue “dovranno dichiarare le emissioni legate al processo produttivo dei beni importati. Se superano gli standard Ue, dovranno comprare dei certificati di emissione corrispondenti al prezzo dell’anidride carbonica che sarebbe stato pagato se le merci fossero state prodotte secondo le regole Ets”.
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha asserito: “L’accordo in Europa tra Parlamento, Consiglio e Commissione sul meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera segna quella svolta che chiedevano da tempo all’Ue per sostenere la riconversione green della nostra siderurgia. Ora serve una nuova politica industriale europea per rispondere alla sfida globale con Cina e Stati Uniti“. Il dazio ambientale Ue ha registrato anche il parere favorevole di Pascal Canfin, presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo: “L’accordo raggiunto è una prima mondiale di cui possiamo andare fieri. Garantiremo un trattamento equo tra le nostre aziende, che pagano un prezzo del carbonio in Europa, e i loro concorrenti stranieri, che non lo fanno, facendo di più per il clima proteggendo le nostre aziende e i posti di lavoro”.