Il Decreto Roccella anti violenza è legge. Dal 9 dicembre sono scattate quindi le nuove misure di prevenzione contro gli abusi sulle donne e le violenze domestiche. I provvedimenti andranno a modificare alcune norme già esistenti, garantendo più sicurezza anche per quanto riguarda le misure cautelari in caso di reati come stalking, revenge porn, minacce e violazione di domicilio. Inoltre le pene saranno più severe, con processi rapidi e nuove modalità di richiesta di indennizzi da parte delle famiglie delle vittime di omicidi violenti in ambito coniugale o di relazioni affettive. Ci sarà una corsia prioritaria per l’accesso ai processi legali legati a violenze sessuali, lesioni aggravate e maltrattamenti familiari.



Ora il Pm dovrà valutare entro 30 giorni dalla conoscenza del reato, l’applicazione delle misure di prevenzione e sorveglianza, come ad esempio il braccialetto elettronico, o il divieto di avvicinamento. In particolare per chi risulta già indiziato per i reati dello stesso tipo. Ulteriore novità è anche la possibilità di un ammonimento da parte della questura, e dell’applicazione dei provvedimenti d’ufficio, anche per fatti non direttamente denunciati dalle persone offese.



Nuovo Ddl anti violenza, indennizzi vittime più rapidi e obbligo rieducativo per i condannati

Altre novità introdotte dalla legge anti violenza riguardano l’arresto in “flagranza differita”, cioè entro 48 ore dal reato, qualora ci siano prove inconfutabili, come video e foto, che confermano quanto avvenuto. Si applicheranno anche nei casi di maltrattamenti e stalking nell’applicazione dei divieti di avvicinamento o dell’ordine di allontanamento immediato. In più, per le famiglie delle vittime di femminicidio, ci sarà la possibilità di richiedere l’indennizzo per danni con un iter privilegiato.



Fino a 120 giorni e non più 60, anche senza dimostrazione di non aver ottenuto il risarcimento dal colpevole. Infine, scatta l’obbligo rieducativo dei soggetti violenti, che prevede una sospensione della pena, nel caso il condannato partecipi volontariamente alle iniziative di recupero e riabilitazione con assistenti psicologi. Tutto ciò sarà subordinato all’esito positivo di questi percorsi da svolgere, che saranno decisi e controllati dai giudici.