DDL CONCORRENZA, LA CONFERMA DI CENTEMERO SULLE STARTUP

Prevale la linea di buonsenso della Lega contenuta nei miei emendamenti“: così Giulio Centemero sui social annuncia sui social una novità importante riguardo l’ipotesi di un emendamento del governo sulla riduzione del capitale delle startup al Ddl Concorrenza. Nelle ultime ore, infatti, era trapelata la notizia del governo a lavoro per un emendamento che dovrebbe riformulare le proposte dei parlamentari per abbassare il capitale sociale che le startup devono avere (nel giro di due anni dall’iscrizione nel registro) per essere definite innovative.



Infatti, era stato previsto un capitale minimo di 20mila euro, almeno un dipendente e credito di imposta per gli investimenti degli incubatori, ma il tetto è stato ritenuto troppo elevato, infatti diversi emendamenti parlamentari ne hanno chiesto la riduzione. Infatti, l’aumento del capitale sociale minimo poteva essere un ostacolo per le startup nelle loro iniziali fasi di vita, visto che spesso hanno risorse limitate.



Dunque, il parlamentare della Lega Giulio Centemero, membro della Commissione Finanze e Coordinatore Nazionale per il Carroccio del Dipartimento Innovazione, ha confermato questo importante intervento.

DDL INTELLIGENZA ARTIFICIALE, LE MODIFICHE PROPOSTE DALLA LEGA

Ma non è l’unico della Lega, che ad esempio ne ha preparato uno anche per il Ddl sull’intelligenza artificiale. Infatti, ieri Giulio Centemero e Giorgio Maria Bergesio hanno fatto sapere che la Lega, avendo molto a cuore tale ddl e volendo curare al meglio ogni aspetto affinché l’innovazione possa portare dei benefici concreti e grandi, con le necessarie regole, ha presentato un emendamento sul tema dell’operatività della sandbox per l’intelligenza artificiale.



L’obiettivo del Carroccio è creare “uno spazio tecnico normativo temporaneo per facilitarne l’accesso“, comprendendo anche operatori che hanno progetti sperimentali che non sono ancora regolamentati in Italia. Tra gli emendamenti della Lega al Ddl sull’intelligenza artificiale che n’è anche uno che vuole modificare la norma sul reato di illecita diffusione di contenuti creati o alterati con l’AI.

La proposta firmata da Manfredi Potenti è di punire con la reclusione da 1 a 3 anni chi falsifica le immagini e le diffonde senza consenso, pena che viene incrementata se lo si fa usando l’intelligenza artificiale, mentre prima si prevedeva una pena da 1 a 5 anni ma solo per la falsificazione tramite AI.