Nuova stretta e misure più rigide per contrastare la violenza contro le donne. Il pacchetto con le nuove misure è stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al ddl contro la violenza sulle donne contenente le norme elaborate dalle ministre dell’Interno e della Giustizia Luciana Lamorgese e Marta Cartabia, e con la collaborazione delle colleghe Gelmini, Carfagna, Bonetti e Stefani.



Il ddl contro la violenza sulle donne e domestica si compone in tutto di 11 articoli ed interviene su alcune lacune individuate da numerosi esperti. Le principali misure, come spiega SkyTg24, sono state presentate nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte tutte le ministre. La ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti ha ribadito l’impegno di tutto il governo nel contrastare la violenza maschile contro le donne. “Il Cdm ha approvato un ddl che passerà all’esame che introduce norme per la tutela delle donne vittime di violenza, per la loro protezione e sicurezza. Per loro e per i loro figli. C’è un intervento importante anche per gli orfani di femminicidio. Nessun alibi, non si può tollerare questo fenomeno aberrante”, ha commentato in conferenza. Ad intervenire è stata anche Lamorgese che ha spiegato come “in caso di atteggiamenti violenti si potrà procedere di ufficio”. Inoltre, con le nuove norme ci sarà “un aiuto economico immediatamente nella fase delle indagini”. Un incentivo a denunciare anche in presenza di condizioni economiche non semplici.



Ddl contro violenza sulle donne, le misure contenute nel nuovo pacchetto

La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, in merito al provvedimento contro la violenza sulle donne ha illustrato una ulteriore misura: “C’è la possibilità di applicare il fermo di fronte a forti indizi di reati che possono costituire un pericolo per le donne”. Inoltre, in caso di elementi che possano mettere a serio rischio la donna, sarà valutata la “vigilanza dinamica” ovvero, ha spiegato Lamorgese, “il luogo dove vive potrà essere monitorato dalle forze polizia”. Al fine di ottenere immediata protezione, la vittima potrà rivolgersi non solo alla polizia ma anche al giudice civile.



Ad intervenire in conferenza è stata anche la ministra del Sud Mara Carfagna che ha posto l’accento sull’uso “più diffuso, vasto, robusto del braccialetto elettronico che pone il violento di fronte all’alternativa di indossarlo o finire in carcere”. Prevista anche una provvisionale per gli orfani di femnminicidio da erogare dopo le indagini preliminari. Il ddl “per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica” prevede maggiore tutela alle donne che denunciano e un rafforzamento degli interventi cautelari sugli uomini maltrattanti, anche con il braccialetto elettronico. In generale i principali pilastri sui quali si basano le nuove misure di contrasto alla violenza sulle donne sono “sicurezza, protezione, prevenzione e sostegno economico alle vittime”.