APPROVATO ALLA CAMERA IL DDL NORDIO: AZIONE E RENZI VOTANO CON IL GOVERNO.

Con 199 Sì e 102 No (nessun astenuto) alla Camera dei Deputati il Ddl Nordio è finalmente legge dello Stato: il dispositivo chiave del progetto di riforma della giustizia presenta 8 articoli complessivi e diverse novità in tema di intercettazioni, abuso d’ufficio, carcerazione preventiva e traffico di influenze. Assieme al Centrodestra compatto, hanno votato con il Governo Meloni sul Ddl Nordio anche Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi, convinti dall’impianto garantista della riforma scritta e adottata dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio.



Se Pd, M5s e AVS commentano la nuova legge come complice di un disastro giuridico per cui «l’Italia da oggi è un Paese più ingiusto», tuona Conte, per il Centrodestra il lavoro portato a termine ha visto la ritrovata compattezza di tutte le sue componenti. «Stiamo lavorando da tempo ad una riforma organica delle intercettazioni – ha detto Nordio alla Camera dopo aver incassato il via libera al ddl – per dare un’attuazione radicale all’articolo 15 della Costituzione che indica nella segretezza delle conversazioni l’altra faccia della libertà. Le conversazioni sono libere intanto che sono segrete, come il voto». Dopo il Ddl Nordio sarà la proposta di legge del senatore forzista Pierantonio Zanettin che proverà a modificare a fondo l’utilizzo delle intercettazioni nelle indagini penali in Italia, ponendo freno alle proroghe da parte del gip (su richiesta dei pm): secondo il Ministro, la norma interverrà anche sul sequestro di telefonini e smartphone in quanto «contengono non solo le conversazioni, ma l’intera vita delle persone».



È lo stesso Ministro Nordio ad inquadrare questo importante risultato del suo ddl in una riforma della giustizia più ampia in corso ormai dall’insediamento del Governo Meloni: nei prossimi mesi vi entrerà infatti anche l’ultimo decreto “Svuota carceri” con norme ad hoc sulla presunzione di innocenza e la certezza della pena, così come per le madri detenute in carcere dopo l’emendamento presentato dalla Lega nel Del Sicurezza. «Sono cose di una delicatezza estrema, cercheremo di trovare una soluzione», ha commentato il Ministro dopo le schermaglie tra Lega e Forza Italia sul tema.



GLI 8 ARTICOLI DEL DDL NORDIO: ECCO COSA PREVEDONO, DAL CARCERE PREVENTIVO ALLE NUOVE REGOLE SULLE INTERCETTAZIONI

Anche grazie alle anticipazioni fatte dall’ANSA sulla bozza finale del Ddl Nordio approvato alla Camera come nuova legge dello Stato, ecco qui di seguito gli 8 articoli di cui è composto: viene proposta una significativa riforma del codice penale, del codice di procedura penale e anche dell’ordinamento giudiziario. Ecco qui sotto i punti principali degli 8 articoli finali:

ABROGAZIONE REATO ABUSO D’UFFICIO

Con il Ddl Nordio viene abolita la norma del codice penale (art.323) che fino ad oggi puniva il pubblico ufficiale che «violando consapevolmente leggi, regolamenti o l’obbligo di astensione, cagiona un danno ad altri o si procura un vantaggio patrimoniale». Viene ora abolito il reato in quanto rappresentava spesso un freno enorme per le attività delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali: questo non significa l’assenza di regole e pene, con alcune norme reintrodotti per gli abusi patrimoniali dei pubblici ufficiali nel Decreto Carceri, così come del reintegro del reato di “peculato per distrazione”.

INTERCETTAZIONI E TUTELA DEL TERZO ESTRANEO

Altro punto cruciale del Ddl Nordio è la modifica delle regole per intercettare gli indagati e soprattutto i soggetti non coinvolti direttamente nell’indagine: «non dovranno essere riportate le conversazioni e i dati relativi a soggetti non coinvolti dalle indagini, se non considerati rilevanti per il procedimento». Laddove non essenziali, il giudice dovrà stralciare le parti dove vi siano dati relativi ai soggetti diversi dalle parti interessate, «salvo che ciò sia considerato indispensabile per l’esposizione degli elementi rilevanti».

TRAFFICO DI INFLUENZE, MODIFICHE AL REATO

Nel testo trova spazio una modifica restrittiva sul reato di traffico di influenze: la mediazione eventuale viene ritenuta illecita se «finalizzata a far compiere un reato ad un pubblico ufficiale». Viene così eliminata l’ipotesi della cosiddetta “millanteria”, lasciando le condotte più gravi invece e aumentando il minimo della pena da 1 anno 6 mesi a 4 anni e 6 mesi.

INFORMAZIONE DI GARANZIA

Il Ddl Nordio chiarisce che nell’avviso di garanzia da consegnare all’indagato deve essere contenuta solo una descrizione sommaria del fatto su cui si indaga: «La consegna dell’atto dovrà avvenire in modo di garantire la riservatezza del destinatario».

COLLEGIALITÀ E MISURE CAUTELARI

Sempre nell’ordine di una svolta garantista della giustizia, in merito alla carcerazione preventiva il Ddl Nordio prova a cambiare registro: viene introdotto l’organo collegiale di 3 giudici per l’adozione dell’ordinanza cautelare in carcere, non più decisione di un solo giudice monocratico (la norma viene però differita di 2 anni per le dovute assunzioni di personale). Tale collegialità è prevista «solo in fase di indagini ed è estesa anche alle pronunce di aggravamento della misura cautelare e all’applicazione provvisoria delle misure di sicurezza detentive».

CONTRADDITTORIO CON L’INDAGATO

Nelle nuove norme sono previste novità sul contraddittorio in caso di arresto: il giudice infatti deve procedere all’interrogatorio dell’indagato prima di disporre la misura cautelare, con facoltà delle difese di avere poi copia effettiva, dando così all’indagato la possibilità di una difesa preventiva all’arresto.

LIMITI ALL’APPELLO

Secondo il Ddl Nordio viene inserita la limitazione per il pm di proporre appello contro le sentenze di assoluzione in primo grado: vengono però esclusi da tali limitazioni le sentenze per reati più gravi (omicidio, mafia, terrorismo, etc.)

GIUDICI POPOLARI IN CORTE D’ASSISE

Viene infine fissato il requisito massimo di 65 anni per i giudici popolari nelle Corti d’Assise e ciò deve sussistere soltanto al momento della nomina.