L’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, riunita da giorni, ha elaborato oggi tramite le parole del nuovo eletto vicepresidente Cei mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi un’ulteriore considerazione sul tanto discusso Ddl Zan: «La priorità è la difesa della persona contro ogni violenza e contro ogni discriminazione ma anche la tutela del pluralismo di opinione senza aver paura di incorrere in meccanismi sanzionatori». Solo pochi giorni fa il Presidente della Cei Card. Gualtiero Bassetti in un’intervista aveva parlato di legge da correggere «ma non affossare», evidenziando alcune perplessità che oggi lo stesso Baturi ha rielaborato nel suo intervento all’Assemblea della Conferenza dei vescovi dopo la sua elezione a nuovo vicepresidente.
Nelle domande ai giornalisti, l’arcivescovo di Cagliari ha sottolineato i principi fondanti contenuti nei primi due comunicati emessi dalla Presidenza Cei sul Ddl Zan: «riguardano tre grandi questioni: la difesa della persona contro ogni violenza e discriminazione, perché la persona viene sempre prima di ogni possibile riduzionismo e caratterizzazione e merita assoluto rispetto; la tutela amplissima della pluralità di opinioni e la libertà di esprimerle, senza paura di meccanismi sanzionatori che potrebbero generare intolleranza; il confronto franco e libero su temi portanti come quello dell’identità, su cui il legislatore è chiamato ad intervenire al termine di un percorso di dibattito che deve avvenire soprattutto nella società».
LA POSIZIONE DELLA CEI SUL DDL ZAN
Alla domanda specifica sulla possibilità di divisioni interne alla Chiesa cattolica in merito al Ddl Zan, Monsignor Baturi commenta come presto «i diversi principi da cui partire per una riflessione sul Ddl Zan convergeranno in una posizione unitaria», anche se ammette come tra i vescovi italiani vi sia un confronto «franco e libero» sul testo di legge contro l’omobitransfobia. Nella nota Cei del 28 aprile 2021 i vescovi italiani elencavano le perplessità in merito al Ddl Zan: «si ribadisce il sostegno a ogni sforzo teso al riconoscimento dell’originalità di ogni essere umano e del primato della sua coscienza. Tuttavia, una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna».
L’arcivescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi, è stato eletto vice presidente della Conferenza Episcopale italiana per la “zona centrale”, nel cui territorio è compresa anche la Sardegna. Baturi succede nell’incarico al vescovo di Fiesole Mario Meini, in carica dal 2014. L’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ha eletto Baturi per l’area Centro, mentre per l’area Nord il nuovo vicepresidente sarà Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi.