«Chiederò in questi giorni ad Alessandro Zan di fare un’esplorazione con le altre forze politiche per capire le condizioni che possano portare a un’approvazione del testo rapida»: dopo mesi di rimandi, di appelli del tipo “o questo testo o morte”, il segretario del Pd Enrico Letta nell’intervista in tv a “Che Tempo Che Fa” apre alle modifiche sul Ddl Zan.



Il disegno di legge del Centrosinistra contro l’omobilesbotransfobia, dopo essere stato approvato ormai più di un anno fa alla Camera, torna in Aula del Senato mercoledì 27 ottobre riprendendo i lavori dove si erano interrotti a fine estate, ovvero quando emerse palesemente la mancanza di numeri a Palazzo Madama per approvare il testo così come arrivato da Montecitorio. Il ddl Zan torna in aula tra due giorni quando sarà prevista la prosecuzione e conclusione della discussione generale: a seguire, ci saranno i due voti sul non passaggio agli articoli chiesti da Lega e FdI. Ma sono proprio le parole dette ieri da Fazio del segretario Dem ad aver in qualche modo “riaperto” la trattativa: «modifiche? Sì, purché non siano cose fondamentali, sostanziali, ma mi fido di Zan». In un altro passaggio dell’intervista ancora Letta detta ulteriormente la linea, «Zan si confronti con le altre forze politiche. Si faccia carico del tentativo di trovare una intesa in Parlamento, poi ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Sulla base di quello che Zan dirà, sono sicuro si potrà approvare il testo in tempi rapidi. Abbiamo un dovere nei confronti della nostra società, dobbiamo portarla avanti e approvarla».



LA TRATTATIVA SUL DDL ZAN

La trattativa con Renzi e Centrodestra, invocata da entrambi prima dell’estate (e rispedita al mittente da Pd-LeU-M5s) ora torna di stretta attualità, con i “pontieri” dei vari partiti tornati all’improvviso molto attivi sul fronte mediazione. Al Letta “ammorbidito” più per i numeri in Parlamento che per effettiva convinzione di voler modificare il testo, replica Matteo Renzi da Cagliari: «Hanno capito che senza modifiche rischia davvero di non passare». Secondo l’ex Premier, oggi leader di Iv, «Ci sono punti dello Zan in cui non c’è consenso, non solo da parte dei cattolici ma anche di parte della Cgil e delle femministe. Se si modifica il testo in 15 minuti si porta a casa il risultato, ci si mette d’accordo sui tempi alla Camera». Italia Viva esprime poi in una nota «soddisfazione per le aperture fatte dal segretario Pd», anche se non manca la frecciatina di quanto avvenuto solo qualche mese fa «Si va all’accordo come Renzi aveva proposto quattro mesi fa…». Fronte Centrodestra, a parlare è il il senatore della Lega Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama: «Anche Letta si è arreso all’evidenza: il ddl Zan ha bisogno di modifiche migliorative. Serve una mediazione di buonsenso per fare una legge giusta ed efficace. Senza limitare le libertà e lasciando fuori i bambini. Il percorso di collaborazione era già stato avviato e aveva dato frutti, apprezzati anche da gruppo autonomie e Italia Viva.  Ripartiamo da lì. Chiedo la convocazione di quel tavolo con i capigruppo già a partire da domani». Il deputato firmatario del Ddl, Alessandro Zan, raccoglie l’invito di Letta e sui social scrive, «Sono giorni decisivi per approvare una legge contro i crimini d’odio. Ce la metteremo tutta, è un dovere di civiltà verso il Paese». La “partita” è ufficialmente ripresa, ma l’esito resta tutt’altro che semplice nelle stanze di Palazzo Madama.

Leggi anche

DIETRO LE QUINTE/ Se Prodi e Monti "catturano" Fitto (per conto di Mattarella)