De Cecco rinviata a giudizio, l’accusa è di frode in commercio. A processo il presidente della De Cecco, Filippo Antonio, e due ex direttori, quello acquisti Mario Aruffo, e quello qualità Vincenzo Villani. Secondo quanto riportato dai colleghi de Il Salvagente, il gip di Chieti Luca De Nini aveva respinto la richiesta di archiviazione della Procura locale.



La vicenda è legata alla provenienza del grano di alcuni lotti della pasta De Cecco. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’azienda avrebbe fatto passare del grano francese per pugliese, ma non solo. Riflettori accesi sulla semola, acquistata da terzi a differenza di quello indicato dal gruppo di Fara San Martino.



De Cecco rinviata a giudizio per frode in commercio

Le indagini condotte dai carabinieri del Nas sulla produzione De Cecco avrebbero individuato una frode in commercio sullo “scambio” di una partita di grano francese per pugliese: un totale di 4.500 tonnellate di grano, oltre all’uso di semole acquistate da fornitori esterni all’azienda e l’impiego di grani del North Dakota. L’azienda ha sempre negato ogni addebito e, in una nota, ha affermato di sperare in un pronunciamento rapido da parte della magistratura. De Cecco, infatti, ha rimarcato che il caso è già stato archiviato: il grano francese, di qualità “eccellente”, acquistato alla fine del 2019 venne utilizzato solo per sei mesi. La società ha inoltre evidenziato che il procedimento è stato generato dalla denuncia di un ex dirigente, che già in passato aveva intentato numerose cause, tutte rigettate. Questa la posizione di De Cecco: “E’ falso dire che il grano italiano è il massimo della qualità sempre e comunque, non è così: noi abbiamo  sempre cercato di reperire le migliori qualità di grano in Italia ed all’estero”.

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