Non possono mancare teorie del complotto anche sulla crisi del governo in Italia. La più comune è quella che tira in ballo la Russia, ma ve n’è una a dir poco contorta, ma che probabilmente per questo può facilmente insinuarsi sui social. Tira in ballo Luis De Guindos, che non è portoghese come viene erroneamente scritto sui vari canali Telegram. Si tratta di un politico ed economista spagnolo, noto per essere dal 2018 vicepresidente della Banca Centrale Europea dopo aver ricoperto la carica di ministro dell’economia, dell’industria e della competitività della Spagna tra il 2011 e il 2018. Luis De Guindos, quindi, conosce molto bene Mario Draghi. Cosa c’entra la loro conoscenza ora?



Viene tirata in ballo una notizia relative a presunte carte che dimostrerebbero come Luis De Guindos abbia 10 milioni di euro nascosti in Lichtenstein. Quindi, si vuole dimostrare che i banchieri centrali che sostengono l’euro e i sacrifici per esso poi hanno fondi nascosti extra Ue e non siano poi così integerrimi. Quindi, con questa voce si vuole screditare Luis De Guindos e al tempo stesso gettare ombre sul premier dimissionario italiano.



LUIS DE GUINDOS, L’UOMO DEL SALVATAGGIO SPAGNOLO

Ma Luis De Guindos è il ministro che si è occupato del salvataggio e della ricapitalizzazione del sistema bancario spagnolo. Fu lui, nell’estate del 2012, a convincere Rajoy ad accettare il prestito di 41 miliardi che, insieme all’intervento di Mario Draghi, ha permesso alla Spagna, travolta dalla crisi finanziaria e dallo scoppio della bolla immobiliare, di salvarsi dal default. E quando il ministro dell’Industria spagnolo José Manuel Soria si dimise nel 2016 per lo scandalo Panama Pampers, assunse quell’incarico e collaborò per chiedere al G20 uno sforzo per incrementare ulteriormente la trasparenza del fisco e favorire lo scambio di informazioni. Le uniche ombre riguardano l’accusa di aver ottenuto informazioni dal Servizio di prevenzione del riciclaggio di denaro (SEPBLAC) sui “conti e le società” di Juan Carlos I all’estero, vicenda su cui comunque non è stata aperta alcuna indagine in Spagna. Come non c’è alcuna indagine in merito a quei presunti 10 milioni di euro nascosti all’estero. Tra l’altro, facciamo notare come la notizia sopracitata su Luis De Guindos sia stata rilanciata da un sito (Acodap) per il quale il magistrato della Corte d’esame centrale dell’Alta Corte nazionale, Joaquín Gadea, ha emesso un ordine indirizzato a tutti i fornitori di servizi Internet spagnoli di bloccare l’accesso al dominio della cosiddetta Associazione contro la corruzione e in difesa dell’azione pubblica (Acodap), di cui l’ex giudice Fernando Presencia è presidente.



MA CHI LO ACCUSA È INDAGATO E…

Il magistrato ha emesso anche un ordine investigativo europeo (OEI) per procedere alla chiusura e blocco del sito web e ottenere una copia completa del contenuto, che andrà poi cancellato. Inoltre, vuole che si faccia chiarezza sull’uso che è stato fatto dei soldi delle donazioni. Il giudice cita anche i due soggetti che compaiono sulla presunta denuncia contro Luis De Guindos, spiegando che questi, autori anche di denunce senza alcuna prova contro tutti i membri del Consiglio generale della magistratura, contro nove dei magistrati della Camera penale della Corte Suprema, contro alcuni magistrati della Camera contenzioso-amministrativa della Corte Suprema, contro il procuratore generale dello Stato, il ministro della Difesa, l’ex presidente del governo, José Luis Rod. Tra l’altro il giudice chiede l’identificazione degli autori delle notizie e di indagare sui loro legami con quanto scritto su tale sito. Una clamorosa beffa per chi accusa altri di essere corrotti…