Sulle pagine del Sole 24 Ore, il vicepresidente della Banca Centrale Europea, Luis De Guindos, ha parlato dell’attuale situazione economica dell’euro zona, commentandola con una certa positività, pur però sottolineando che “non è il momento di essere compiacenti”. Tuttavia, ritiene anche che “siamo arrivati alla fase finale del nostro viaggio di inasprimento monetario, e dunque torniamo alla normalità”, soprattutto dal punto di vista dei tassi d’interesse.



De Guindos, infatti, spiega che “l’aumento normali dei tassi è di un quarto di punto (ovvero 25, ndr.). I rialzi da 50 a 75 punti sono stati dei passi straordinari per rispondere a un’inflazione molto alta. Dovevamo innalzare i tassi di 375 punti base, è stata una fase importante e l’inflazione infatti sta scendendo“. La situazione economica dell’Europa, insomma, sembra essere migliorata, nonostante tutte le numerosissimi critiche ai rialzi, che parlavano di conseguenze catastrofiche sull’economia reale. Tuttavia, per De Guindos, “guardando avanti” al futuro delle politiche monetarie, tutto “dipenderà dai dati. Decideremo di riunione in riunione. E dall’evidenza del funzionamento dell’inasprimento delle condizioni di finanziamento. E dall’andamento dell’inflazione”.



De Guindos: “La recessione tecnica è stata evitata”

Complessivamente, insomma, De Guindos è cautamente ottimista per la situazione economia europea, che sembra positiva, ma potrebbe essere soggetta ancora a parecchi sballottamenti. “A dicembre”, spiega ancora, le nostre proiezioni prevedevano una recessione tecnica, le abbiamo però riviste. La crescita è stata piatta nel quarto trimestre del 2022, e nel primo trimestre 2023 è lievemente positiva”, e per questa ragione “l’area dell’euro ha evitato la recessione“.

Nonostante le politiche restrittive, spiega ancora De Guindos, “non abbiamo visto alcun problema di stabilità finanziaria. I rendimenti dei titoli di Stato sono saliti, ma gli spread sono rimasti abbastanza stabili. Non si è visto un aumento della frammentazione in seguito a questo rialzo dei tassi. Inoltre i bilanci delle banche europee stanno migliorando”. Attorno alle banche, e soprattutto alla crisi del sistema americano, si è concentrata l’ultima parte del discorso di De Guindos, che spiega che “la crisi è stata un monito”, tuttavia “la situazione in Europa è diversa. L’Europa non corre i rischi sistemici a cui sono esposte le banche regionali americane”, perché “dispone, ad esempio, di una base di depositi al dettaglio molto più ampia”.