Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è stato intervistato questa mattina dall’autorevole quotidiano finanziario Financial Times, e nell’occasione ha detto la sua sui diritti tv della Serie A. Secondo il patron partenopeo la Lega dovrebbe assumere il controllo della trasmissione delle partite in diretta, per poi “cedere” il segnale alle principali piattaforme streaming come ad esempio Netflix, Amazon Prime e via discorrendo.
“Si mettono tutti insieme Amazon, Apple, Netflix, Paramount Plus, Discovery HBO – le parole di Aurelio De Laurentiis sui diritti tv della Serie A – e dici, la Serie A produrrà da sola i suoi match, usando quelle piattaforme come distributore fisico per le nostre partite per fare un ponte diretto tra il campionato di Serie A e i tifosi”. La Liga utilizza già Prime per mostrare le proprie partite nel Regno Unito, e sempre Amazon ha acquisito i diritti per la Champions League.
DE LAURENTIIS: “I GIOVANI DI OGGI PREFERISCONO I VIDEOGIOCHI AL CALCIO”
De Laurentiis è poi tornato a parlare di un vecchio problema che da anni sta falcidiando i diritti tv in Italia che è quello della pirateria online. Basti pensare che nel 2015 l’Italia aveva ben 4,3 milioni di abbonati ai canali pay-tv per guardare la Serie A, dato che è sceso a 1,9 milioni nel 2022-2023. Ovviamente non è solo colpa dello streaming pirata, ma la trasmissione illegale delle partite sta avendo un peso importante sulla vendita degli abbonamenti. De Laurentiis ha aggiunto anche il suo timore nei confronti dei giovani, che oggi preferiscono giocare a “videogiochi legati al calcio che sono più veloci dei giochi reali”.
Di conseguenza ha suggerito al governo italiano di introdurre l’insegnamento del calcio nelle scuole anche come strumento per mantenere l’interesse pubblico. “Dobbiamo riconquistare le giovani generazioni. – ha detto – la velocità di questo tipo di intrattenimento video non ha nulla a che fare con il gioco più antico del mondo: il calcio. È troppo lento per loro. Abbiamo 15 minuti tra primo e secondo tempo. Stanno guardando la partita; arriva la rottura, e se ne vanno e non tornano mai più”.