De Laurentiis indagato per il trasferimento di Manolas: la situazione

Aurelio De Laurentiis di nuovo nei guai? Il presidente del Napoli, come riporta Repubblica, è indagato per falso in bilancio per il trasferimento di Kostas Manolas. Il difensore greco è stato acquistato dal Napoli nel mercato estivo del 2019 per 36 milioni di euro, dalla Roma, con l’inserimento di un altro giocatore nell’operazione. Secondo il quotidiano, il presidente azzurro sarebbe finito sotto la lente della Procura di Roma, che avrebbe ora concluso le indagini. L’inchiesta, condotta dai pm Lorenzo De Giudice e Giorgio Orano, vede De Laurentiis imputato anche per il trasferimento dell’attaccante nigeriano Victor Osimhen.



Il caso relativo alle presunte plusvalenze fittizie per gonfiare i bilanci attraverso operazioni economiche irregolari ha visto indagare il Nucleo di polizia economico-finanziaria (Pef) della Guardia di Finanza di Roma. Sarebbero stati svolti una serie di accertamenti sui conti dei due club, coinvolti nell’operazione.



De Laurentiis presto davanti agli inquirenti per il caso Manolas

L’operazione che ha portato Kostas Manolas al Napoli nel 2019, dalla Roma, includeva anche il trasferimento del centrocampista Amadou Diawara che è passato dal Napoli alla Roma. Proprio questo scambio ha sollevato una serie di sospetti di irregolarità contabili. Nel dicembre del 2021, poi, il difensore è passato all’Olympiacos per la cifra di 3 milioni: il Napoli lo aveva pagato 36. Gli avvocati di Aurelio De Laurentiis, Lorenzo Contrada e Fabio Fulgeri, hanno spiegato che il presidente del Napoli è disponibile a chiarire l’intera vicenda davanti agli inquirenti, qualora venisse interpellato e così dovrebbe essere.



Prossimamente il presidente azzurro sarà ascoltato per avere la sua versione sull’operazione che nel 2019 portò Manolas al Napoli. Un’indagine simile è condotta dalla Procura per quanto concerne il trasferimento di Victor Osimhen dal Lille al Napoli per oltre 80 milioni, con altri giovani inseriti all’interno della trattativa che sarebbero stati “ipervalutati”.