Vincenzo De Luca vuole chiarimenti dal Governo in merito alla decisione di spostare la Regione Campania da zona gialla a zona rossa nel giro di poche ore. «Io a ottobre avevo proposto di mettere tutta l’Italia in zona rossa. È arrivata questa decisione dopo alcune immagini di domenica scorsa, del lungomare di Napoli totalmente fuori controllo. Sono immagini intollerabili. Ma questa decisione ha lasciato zone d’ombra. In 72 ore siamo finiti in zona rossa», ha dichiarato il governatore campano a Che tempo che fa. Poi si è rivolto a Roberto Speranza: «Il ministero della Salute deve dire cosa è cambiato in 72 ore. Non avevano letto i dati o il governo non ha retto all’ondata di sciacallaggio mediatico?». De Luca comunque tira dritto e invita tutti i cittadini campani al massimo rigore. A proposito del paziente trovato morto al Cardarelli di Napoli: «Rinnovo il cordoglio alla famiglia della vittima. Devo ricordare che il 17 giugno 2020 c’è stato un morto nell’ospedale di Milano e non se ne è accorto nessuno. È indegno e animalesco che ci sia qualcuno con lo stomaco di girare un video e di pubblicare sui social, scappando via dall’ospedale».
DE LUCA “CAMPANIA? SIAMO A MANI NUDE”
«La sofferenza dei pronto soccorso c’è, ma può essere superata solo con test rapidi affidabili», ha dichiarato Vincenzo De Luca a Che tempo che fa, secondo cui le immagini delle file non sono sorprendenti, ma normali in questa situazione. «Noi stiamo combattendo a mani nude. Noi rispetto al Veneto, che ha meno abitanti, abbiamo 16mila dipendenti in meno. Rispetto a Emilia e Piemonte, abbiamo 15mila dipendenti in meno. Rispetto alla Lombardia 60mila dipendenti in meno. Quindi abbiamo fatto un miracolo raddoppiando le terapie intensive con un tasso di occupazione sotto il 30% e sotto il 50% negli altri reparti. Abbiamo il tasso di morte più basso d’Italia». Il governatore parla di «risultati straordinari che meritano rispetto». E quindi se l’è presa col governo che in estate avrebbe sottovalutato il rischio. «Due mesi fa potevamo scegliere la prevenzione o di seguire il contagio. Il governo ha preso questa seconda strada. Secondo me è stata la scelta sbagliata».
DE LUCA CONTRO DI MAIO E DE MAGISTRIS
Non è mancato un attacco al ministro degli Esteri Luigi Di Maio: «Se abbiamo ministri che si mettono a fare sciacallaggio, il presidente del Consiglio abbia il dovere di richiamarli all’educazione e alla correttezza istituzionale. Non è tollerabile che un ministro faccia sciacallaggio sulla base della completa ignoranza». De Luca è pronto a collaborare col Governo, «a condizione che ognuno faccia il suo dovere». De Luca avanza poi una sorta teoria del complotto: «In Italia c’è ancora un filone sotterraneo di razzismo antimeridionale che ogni tanto viene a galla e poi c’è da colpire un uomo che parla chiaro e non partecipa alle massonerie e alle aggregazioni di corrente». Ovviamente Vincenzo De Luca ne ha anche con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Non ha fatto mai niente per la sua città e ha alimentato la campagna di sciacallaggio. È stato 102 volte in trasmissione da settembre ad oggi, ha avuto una presenza video e audio di 9 ore per parlare contro la Campania. È qualcosa di scandaloso. Doveva pensare a lavorare».