Prosegue senza sosta il dibattito sul dossier scuola e il giudizio di Vincenzo De Luca è tranchant. Per il presidente della Campania ripartire nelle condizioni attuali non è possibile. Lo sfogo del governatore è stato registrato nel corso di un incontro dell’Ordine degli psicologi: «Saremo chiamati a prendere delle decisioni importanti da qui alle prossime settime. Non so ciò che saranno in grado di fare nelle prossime due settimane, ma avremo delle scelte complicate da fare». E proprio a De Luca è arrivata una lettera firmata dall’Anci regionale, i sindaci chiedono di posticipare l’inizio della scuola al 21 settembre, dopo le regionali ed il referendum sul taglio dei parlamentari.
Mercoledì era stato il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, a scagliarsi contro la riapertura delle scuole il prossimo 14 settembre, ipotesi definita «una follia». Nel corso di una diretta video su Facebook, il primo cittadino ha annunciato di voler firmare un’ordinanza per posticipare il ritorno in classe al 24 settembre, decisione dettata da motivi di sicurezza: «A breve saranno pubblicate tutte le specifiche per la sicurezza e per la salute pubblica». Ricordiamo che la Campania non sarebbe la prima regione a fare slittare la riapertura: scelta analoga già fatta da Sardegna, Puglia e Calabria.
Non mancano di certo le polemiche. Le dichiarazioni di Vincenzo De Luca non sono piaciute a Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali. L’esponente del Partito Democratico si è sfogato così con i suoi collaboratori: «Si sa che la competenza sull’inizio dell’anno scolastico è regionale, non devono chiedere il permesso al governo. De Luca non fa nulla di fenomenale, la vende come chissà quale iniziativa, perché è uno che vende i tappeti come fossero oro», riporta La Stampa.