PD IN SUBBUGLIO DOPO IL (NUOVO) ATTACCO DI DE LUCA CONTRO SCHLEIN E LA SEGRETERIA NAZIONALE: “TUTTI ZITTI SU ORLANDO CON 6 MANDATI…”
Se per caso l’ultimo attacco di Vincenzo De Luca al Pd era sembrato più una sfida a distanza che non un fuoco incrociato, l’intervento dal palco della festa de “Il Foglio” è difficile da edulcorare: il Governatore della Campania se la prende con tutti, da Schlein all’intera Segreteria, fino al candidato Andrea Orlando in procinto di scendere alle urne contro lo sfidante Marco Bucci per le Elezioni Regionali Liguria 2024.
Il tema è sempre lo stesso, il veto del Partito Democratico contro la terza candidatura consecutiva di De Luca alla guida della Regione Campania (al voto nel 2025), ma per il Governatore la misura del Nazareno è sempre più colma: «il Pd non è credibile per governare l’Italia». E uno dei motivi è proprio l’ostinazione nel non voler rappresentare all’interno della Segreteria Nazionale gli strati della società che poi alla fine realmente votano ancora oggi Pd. De Luca non accetta lo stop sul terzo mandato e si lancia nell’offensiva verbale politica: «c’è un presidente di regione, si chiama Zaia, che il terzo mandato lo sta finendo, e nessuno dice niente». Secondo De Luca, il Pd candidando l’ex Ministro Andrea Orlando assieme agli altri soggetti dell coalizione di Centrosinistra (disgregata dopo il veto di Conte su Renzi, ndr) ha commesso un errore madornale di strategia: «candidato al Parlamento per 18 anni, tre volte ministro, e nessuno ha niente da dire… questo vuol dire che non c’entra nulla il terzo mandato».
DE LUCA INFILZA IL PD, BUCCI DALLA LIGURIA RINCARA: “ORLANDO NON È CREDIBILE NEANCHE PER IL PD”
Il problema in casa Pd, conclude Vincenzo De Luca, è proprio Vincenzo De Luca: il Presidente campano ritiene infatti che il veto incrociato di larga parte della Segreteria Nazionale è dovuto non tanto ad un regolamento istituzionale, bensì alla pesante «aggressione personale e politica a chi viene individuato come un uomo libero, senza correnti e padroni». Il ragionamento di De Luca si affina poi, sempre dal palco del “Foglio”, quando lancia un appello-monito agli stessi dirigenti dem: si chiede infatti come sia possibile che il partito sbatta la porta in faccia a chi da oltre 20 anni prende voti sul territorio per il Partito Democratico, e apra invece candidando persone che non hanno radicalmente territoriale né hanno mai conquistato voti in quell’area.
La prova locale vale anche sul fronte nazionale, dove infatti De Luca attacca dritto contro il Pd di Schlein ritenendolo in questo modo «incapace di vincere»; non solo, agendo in questo modo non si è neanche riusciti a mantenere unito un “campo largo” che al momento risulta più morto che vivo, «non c’è un programma, una coalizione e si è isolati più di due anni fa». A riprendere poi dalla Liguria le parole al vetriolo di Vincenzo De Luca ci ha pensato lo sfidante di Orlando, il sindaco di Genova Marco Bucci nonché candidato del Centrodestra alle Regionali 2024 dei prossimi 27-28 ottobre. Secondo il primo cittadino genovese, il ragionamento di De Luca conferma come neanche dentro al Partito Democratico si crede del tutto all’opzione Orlando: «si candida per il settimo mandato e pensa di avere ancora credibilità per promettere qualcosa dopo 18 anni di fallimenti?». Bucci ne fa ovviamente uno scontro da campagna elettorale, ma ha buon gioco nel ritenere che tale attacco non venga da un esponente del Centrodestra ma da chi, come il Governatore De Luca, fa parte di un Pd abituato «a governare ed essere votato dai cittadini». E la chiosa del candidato alle Elezioni Regionali liguri è ancora più perentoria, unendo il veto di Conte sul “campo largo” e le feroci critiche di De Luca contro Orlando: il concetto di Bucci è semplice, se non credono dal dentro il Pd della effettiva candidatura, «perché i cittadini dovrebbero avere giudizi positivi e scegliere di essere amministrati da uno cosi?».
GLI ULTIMI SONDAGGI SULLE ELEZIONI REGIONALI VEDONO L’ALLUNGO ULTERIORE DI BUCCI
Dai sondaggi politici di Antonio Noto per “Porta a Porta” fino ai più recenti di Piepoli per il “Corriere della Sera”, finendo con Tecnè per Primocanale: quello che fino ad un mese solo fa era un voto praticamente già conquistato dal Centrosinistra con Orlando, ora è una sfida divenuta accesissima e all’ultimo voto, con addirittura Bucci avanti (in allungo) sul rivale per due sondaggi su tre.
Il sondaggio per la Rai conferma l’aumento dei consensi per il sindaco di Genova con il 47,5%, avanti di poco su Orlando al 47%: la forbice si allarga per i sondaggi Piepoli con Bucci al 49% che allunga del 3% contro l’ex Ministro della Giustizia dem. Infine, secondo Tecnè i candidati del Centrodestra e del “campo largo” sarebbero appaiati al 47%, con però le liste singole FdI, Lega e FI tutte in netto aumento dei consensi fino a poco prima della candidatura di Marco Bucci come anti-Orlando.