Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è stato intervistato stamane da Storie Italiane, programma di Rai Uno in onda tutte le mattine da lunedì a venerdì. Numerose le dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino partenopeo, a cominciare dalle parole sulla lentezza della Cassa Integrazione e sulla criminalità. Secondo De Magistris, il fatto che numerose persone non abbiano ancora ricevuto la Cig, crea terreno fertile per le mafie, che possono insinuarsi nella lentezza dello stato e della burocrazia: “I soldi ai cittadini? All’inizio avevamo chiesto al governo di agire in autonomia per fornire la Cig alle persone, ma non ci hanno ascoltato. Arriva prima la criminalità se lo Stato è lento, rischiamo il contagio criminale”. E ancora: “Le mafie hanno possibilità di fornire soldi alla gente che non ha da mangiare attraverso l’usura, sembrano degli angeli ma sono dei diavoli. Si possono insinuare anche nei negozi e nelle aziende e questo sarebbe una tragedia”.

DE MAGISTRIS: “LA MAFIA “AIUTA” CHI E’ IN DIFFICOLTÀ, RISCHIAMO CONTAGIO CRIMINALE”

E a proposito di mafie, De Magistris ha parlato anche della recente scarcerazione di criminali pericolosi in piena emergenza sanitaria, e che rischia di far saltare la sedia del ministro della giustizia Bonafede: “Quanto accaduto con i criminali usciti dal carcere è di una gravità assoluta, parliamo di persone al 41 bis che avevano paura del contagio quando sono i più sicuri al mondo essendo isolati. Dire che non c’è responsabilità politica di fronte a questo mi sembra incredibile”. Il primo cittadino partenopeo ha detto la sua anche sulle numerose scene di movida giunte nelle scorse ore da molteplici città d’Italia: “Ho la sensazione che la fase 2 e 3 verranno vissute come una sensazione liberi tutti da molti, e questo può essere un grave errore, ci vuole un grande senso di responsabilità che a Napoli fino ad ora c’è stato, e mi auguro che grazie agli appelli ci vuole tempo per tornare indietro. A napoli – ha proseguito sul tema – c’è stato un senso di autodisciplina e maturità che non mi ha sorpreso ma che non era scontato. Era comunque prevedibile che i ragazzi quando si fossero rincontrati avessero abbassato mascherina”.