Duro scontro a distanza tra Luigi de Magistris e Vincenzo De Luca. Il governatore della Regione Campania a “Che tempo che fa” ha accusato il sindaco di Napoli di non aver fatto nulla per la sua città, anzi avrebbe solo alimentato la «campagna di sciacallaggio» contro la Regione. Inoltre, gli ha rinfacciato di essere stato «102 volte in trasmissione da settembre ad oggi». Il sindaco di Napoli ha invece contestato i numeri forniti quotidianamente dall’Unità di crisi regionale. «I numeri di posti letto non corrispondono a quelli che anche oggi sono stati forniti come dati ufficiali», ha dichiarato Luigi de Magistris a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti. Parlando della situazione della sanità campana, il sindaco ha spiegato che il ministro ha fatto degli accertamenti per i quali si è passati subito dalla zona gialla a quella rossa. «Quindi che c’era qualcosa che non andava e che non va a me sembra assolutamente evidente». L’accusa di Luigi de Magistris è pesante: «Si stanno alterando i dati anche in questi giorni perché tra le terapie intensive che curiosamente aumentano ci sono quelle delle cliniche convenzionate che De Luca sta in qualche modo “requisendo”».
DE MAGISTRIS “ASL NAPOLI 1? INFILTRAZIONI CAMORRA…”
Ma Luigi de Magistris ha fatto anche delle clamorose rivelazioni a Non è l’Arena. Dopo aver evidenziato che «negli ultimi anni, quindi prima del Covid, a Napoli sono stati chiusi quasi tutti i pronto soccorso del centro storico», ha spiegato che c’è un “giallo” nella Regione Campania. «Lo dico da uomo delle istituzioni ed ex magistrato. C’è una richiesta che pende da febbraio-marzo 2020 di commissariamento dell’Asl 1 di Napoli per infiltrazioni camorristiche. Non so se tutto questo è normale, che non si decida al Consiglio dei ministri. Le elezioni sono passate. Questi stanno gestendo la nostra salute e milioni di euro», ha dichiarato il sindaco di Napoli. Quindi si è difeso dalle critiche che riceve puntualmente: «Io devo stare zitto? Se dico queste cose vengo insultato. Io difendo la mia città. L’ho sempre fatto, anche prima del Covid, senza fare campagna elettorale. I numeri non tornano e non torna la realtà».