«Sono stato il sindaco più longevo dal 1806»: così Luigi De Magistris ospite a Tagadà. L’ormai ex sindaco di Napoli è tornato sui dieci anni trascorsi alla guida del Comune, soffermandosi sul nuovo primo cittadino Manfredi: «Gli auguro buon lavoro, di poter avere quel sostegno che non ho mai avuto in questi dieci anni e di poter avere l’affetto del popolo che non mi è mai mancato. Gli auguro di fare il sindaco del popolo, non sarà facile perché la sua è un’elezione di apparato, di coalizione e di partiti. Io sono stato eletto uomo libero ed esco uomo libero, la libertà per me non ha prezzo».
Luigi De Magistris è poi tornato sul risultato ottenuto alle Regionali in Calabria: «Io sono un romantico e ho pensato di vincere da solo, ma non è mai successo che un polo civico e popolare abbia preso oltre il 16%. Alla fine è un risultato buono, io rimango deluso perché penso sempre che Davide possa vincere contro Golia. La Calabria è anche una terra molto difficile, ma ripartiamo da lì».
DE MAGISTRIS SULL’OBBLIGO VACCINALE
Dopo una stoccata alla sinistra di governo – «Si può essere antifascisti e governare con chi non prende le distanze dai razzisti?» – Luigi De Magistris ha analizzato il dibattito sul green pass, citando anche la possibile introduzione dell’obbligo vaccinale: «Nel momento in cui sta diventando una stanza in cui fare esplodere anche altre tensioni e siccome abbiamo comprovato che quasi tutti i ricoverati in terapia intensiva e nei reparti sono non vaccinati, forse è venuto il momento di prendere in considerazione un’obbligatorietà del vaccino. A quel punto non danneggiamo le situazioni come quelle di persone che non hanno il green pass ma che non sono no vax».