Luigi De Magistris si candida a governatore della Calabria. Ad annunciare la sua intenzione di correre per la poltrona di presidente alle prossime Regionali, previste per il mese di aprile, è stato lo stesso sindaco di Napoli, che già una settimana fa aveva specificato di non avere intenzione di dimettersi dal ruolo di primo cittadino del capoluogo campano: “La legge regionale calabrese – aveva spiegato De Magistris in quell’occasione – non impone le dimissioni del sindaco. Quindi non ho alcun motivo per lasciare la guida della città. In questi giorni ho avuto delle chiacchierate perché per sciogliere la riserva è fondamentale ascoltare e se dovessi decidere per il sì, si aprirà una fase di ascolto per vedere chi ci sta ad affrontare questa battaglia che sarà entusiasmante e che ci porterà alla vittoria“. De Magistris, come riportato da Fanpage, aveva aggiunto: “Sono sempre più convinto di sciogliere positivamente la riserva perché le sollecitazioni mi sono venute dal basso e perché mi sento profondamente legato alla Calabria. È una sfida che ha anche delle somiglianze, pur con le debite differenze, con quanto accadde a Napoli 10 anni fa“.
DE MAGISTRIS: “MI CANDIDO A PRESIDENTE REGIONE CALABRIA”
La decisione di correre di Luigi De Magistris alle elezioni regionali in Calabria impone al sindaco di Napoli la necessità di muoversi velocemente, in vista di una campagna elettorale atipica causa pandemia. Da qui l’impellenza di chiarire subito la cornice politica all’interno della quale agire. In tal senso nella giornata di oggi sono previsti degli incontri di natura politica tra Cosenza e Rende con Carlo Tansi, geologo ed ex capo della Protezione Civile calabrese, che con le sue tre liste civiche alla scorsa tornata elettorale sfiorò l’ingresso in Consiglio Regionale incassando il 7% dei voti. L’ipotesi che circola è quella di un ticket De Magistris-Tansi di impianto “civico”, senza l’appoggio dei partiti, in primis Pd e MoVimento 5 Stelle, così come lo stesso sindaco aveva lasciato trapelare: “Se dovessi accettare, sarebbe nel solco di una coalizione civica al di fuori degli schieramenti tradizionali a cui la politica ci ha abituato“.