Un piano Marshall per le famiglie: è quello che auspica Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità di fronte ad una situazione emergenziale. «Abbiamo perso 18 milioni di anni di futuro». Infatti, ogni bambino porta con sé 80 anni di futuro. Il problema è che ne nascono sempre meno, per questo siamo a rischio. Da anni De Palo sollecita il mondo della politica, dell’economia e dell’informazione, nella speranza che l’Italia non crolli. «C’è bisogno di una consapevolezza collettiva», continua a ripetere. Lo fa anche nell’intervista all’Avvenire, in cui ricorda che «la nascita di un figlio è legata a doppio filo con il futuro del Paese. Con il Pil. Con il sistema sanitario di domani. Con le tasse».



L’obiettivo è unire il Paese attorno a questo tema, che è trasversale. «La natalità non può essere un tema chiuso nel recinto delle ideologie». Il fatto che tutti i partiti recentemente abbiano usato parole nette sulla necessità di invertire la rotta per «strappare l’Italia dalle sabbie mobili della denatalità» è un segnale positivo per Gigi De Palo. Si potrebbe parlare quasi di miracolo quando si fa riferimento a questa consapevolezza, quella che «dividersi sul tema natalità vuol dire condannare a morte l’Italia. È la nuova grande questione sociale e se non interveniamo ora, crolla tutto».



PIANO MARSHALL PER FAR RIPARTIRE LA NATALITÀ IN ITALIA

In vista degli Stati generali, Gigi De Palo si è dato un obiettivo che definisce strategico, da raggiungere in dieci anni. «Un “piano Marshall” per far ripartire la natalità. Un patto capace di coinvolgere tutti per arrivare a quota 500 mila nuovi nati ogni anno entro il 2033». Nell’intervista all’Avvenire spiega che però è necessario andare oltre gli schieramenti, serve una campagna sociale, culturale, economica, politica, mediatica e sanitaria. Bisogna pensare in grande, come ad «una sorta di Pnrr italiano». Il presidente della Fondazione per la Natalità si aspetta passi decisi e coraggiosi dal governo. E si allinea ad Adriano Bordignon, nuovo presidente nazionale del Forum delle famiglie.



«Servono già nella prossima legge di Bilancio un assegno unico più sostanzioso, una riforma fiscale che tenga conto della composizione familiare e del numero dei figli e una revisione dell’Isee». De Palo ricorda che il sistema fiscale italiano penalizza le famiglie con figli, quindi bisogna destinare fondi per far ripartire le nascite. «Diamo certezze ai giovani. Diamogli contratti di lavoro certi. Diamogli la possibilità di prendere un mutuo per la prima casa senza dover ricorrere ai genitori come garanti. Facilitiamo la costruzione delle famiglie». Serve anche un patto tra politica e impresa, anche con l’obiettivo di far sì che le donne «non siano mai costrette a dover scegliere tra il lavoro e la famiglia».