Una rivolta contro Francesco Totti scatenata da Daniele De Rossi e tre senatori della Roma. Questo lo scoop che lanciò nel 2019 il quotidiano Repubblica per spiegare le ragioni della crisi giallorossa. Una ricostruzione contestata dal centrocampista della Roma, che querelò il giornale. A mettere la parola fine a questa vicenda è il tribunale di Roma, che a maggio ha dato ragione al giocatore, come riportato dalla Gazzetta dello Sport. Dunque, De Rossi ha vinto la causa per diffamazione intentata contro il giornale, il direttore responsabile dell’epoca e i giornalisti Carlo Bonini e Marco Mensurati, autori dell’articolo dal titolo “La rivolta di De Rossi e dei tre senatori contro Totti“, pubblicato il 30 maggio 2019 col sottotitolo “Una stagione buia, il licenziamento dell’allenatore Di Francesco e il misterioso addio al capitano: ecco cosa è successo davvero“.



In una dichiarazione De Rossi spiega che quell’articolo supponeva l’esistenza di «una fronda all’interno del club durante la stagione». Peraltro, fece molto rumore: «Ebbe un grande impatto e creò molte polemiche, a Roma e nel mondo del calcio, vista la caratura dei personaggi, la grande, antica e comprovata amicizia tra me e Totti, nonché il rapporto che legava me, all’epoca capitano della Roma, e il tecnico Di Francesco».



DE ROSSI “RIVOLTA CONTRO TOTTI? RICOSTRUZIONI INFAMANTI”

Daniele De Rossi aveva subito contestato la ricostruzione di Repubblica, definendola «complottista» e «totalmente falsa, diffamatoria e lesiva del suo onore e della sua reputazione». Inoltre, chiese al giornale di rettificare e scusarsi. Le sue richieste, però, non furono accolte, da qui la decisione di procedere con una querela per diffamazione e lesione dell’onore e della reputazione. Il 16 maggio scorso, il tribunale di Roma ha dato ragione all’ex giocatore, rappresentato dall’avvocato Antonio Conte e dal suo studio legale, quindi c’è stata la condanna del quotidiano, del direttore e dei due giornalisti al risarcimento dei danni per un ammontare di 27mila euro, più il pagamento di circa 9mila euro per le spese legali, come riportato dalla Gazzetta dello Sport.



Come annunciato da De Rossi quando parlò della querela, la somma del risarcimento sarà devoluta in beneficenza all’ospedale Bambin Gesù di Roma. «È stato dimostrato che quelle ricostruzioni infamanti che mi avevano profondamente ferito e amareggiato, erano totalmente false. Nessuno mi restituirà la serenità che ho perso in quel periodo, quando sono stato accusato di comportamenti lontani anni luce dalla mia storia umana e professionale. L’unica mia consolazione è che a beneficiare del risultato di questa causa sarà il reparto oncologico del Bambin Gesù», ha dichiarato Daniele De Rossi in riferimento alla sentenza.